[29/11/2006] Rifiuti

L’Ato 4 di Livorno si avvicina ma non raggiunge quota 35% RD

LIVORNO. L’Ato 4 di Livorno si avvicina ma non raggiunge quota 35% RD. Calano un pò i rifiuti ma pesa ancora la situazione elbana. Livorno, Piombino e Rosignano (tre quarti della popolazione provinciale) sopra la soglia ma in sostanziale stagnazione

LIVORNO – il nostro viaggio nei rifiuti si sposta sulla costa, nella provincia marittima per eccellenza: Livorno. L’Ato 4 nel 2005 presenta una situazione di sostanziale stabilità, ma molto varia ed ancora con differenze eclatanti tra l’Elba e la costa e con qualche sorpresa all’interno dei 10 comuni continentali.

I 335.879 abitanti della provincia (+ 5.434 rispetto al 2004) raggiungono i 354.771 effettivi se si calcolano le presenze turistiche annue che incidono fortemente nei comuni isolani, a volte fino al 50%, tutti insieme producono 247.271,39 tonnellate di rifiuti, quello di Livorno è il primo Ato dove troviamo una sia pur tenue diminuzione di rifiuti urbani rispetto al 2004, con un calo di 535,65 tonnellate (0,2%).

La produzione annuale pro-capite si attesta a 696,99 chilogrammi, con il record verso l’alto di Marciana Marina, dove arriva 1.155,32 kg/ab/anno, e verso il basso di Rio nell’Elba con 490,32 kg/ab/anno, i due comuni con meno abitanti dell’Elba, ma con un’economia turistica molto differente.

La raccolta differenziata rappresenta il 32,43% del totale, con un aumento sul dato del 2004 dell’1,38% ma con un incentivo composter per l’Ato dello 0,40 che però riguarda solo 4 comuni: Bibbona e Cecina (1,20); Collesalvetti e Rosignano Marittimo (1,70).

L’obbiettivo del 35% non viene raggiunto per il sostanziale stallo dell’Elba, dove le crescite contenute di r.d. non riescono a far raggiungere quota 20% e per un paio di comuni continentali che non riescono a sfondare il 30%.

Superano invece quota 40 il riciclone Castagneto Carducci con il 43,05% (+1,38) e Bibbona che sale di botto al 40,22% (+10,22), seguono Rosignano Marittimo con il 36,38% (+1,44); Piombino al 36,20% (-0,50), Cecina con il 35,67% (+1,14) e chiude la fila di chi ha superato il 35% previsto dal Decreto Ronchi proprio il capoluogo Livorno, con il 35,42% ed un +0,20 sul 2004.

Sui gradini più bassi troviamo solo comuni Elbani. Ultimo è Porto Azzurro al 7,27% di r.d. e poi ci sono: Rio nell’Elba ad 8,21%; Marciana 8,40%; Capoliveri 8,69; Rio Marina 9,52. Nella terza isola italiana a superare il 10% sono solo Marciana Marina al 13,10; Campo nell’Elba con il 17, 54 ed il capoluogo isolano Portoferraio che raggiunge il 17,99%.

La più virtuosa dell’Arcipelago toscano è Capraia, il comune meno abitato della Toscana, con il 21,56% (+3,99).

Ma è guardando gli spostamenti di percentuale generali rispetto al 2004 che si scopre come in un anno si possa incrementare in modo sostanziale le raccolte differenziate, oppure, al contrario, calare di botto, magari per l’abbandono di una buona pratica come il porta a porta per la carta a Marciana Marina.

Comunque, nell’Ato 4 ben 16 comuni fanno meglio del 2004, clamoroso l’aumento della piccola Sassetta che abbandona il penultimo posto in classifica e la compagnia delle località elbane e in un anno passa da un miserrimo 2,96 al 25,17% (+22,21), ma come abbiamo già visto anche Campiglia Marittima fa un salto del 10%, seguita da Porto Azzurro che, partendo dal record negativo toscano dell’1,38% nel 2004, aumenta di 5,89 punti percentuali.

Pochi i cali, però a guardare le statistiche dell’Arrr balza agli occhi un dato clamoroso: Marciana diminuirebbe in un anno la sua raccolta differenziata del 17,23%, precipitando a quota 8,40, ma il dato del 2004 non era veritiero, molto probabilmente era stato moltiplicato per 10, a causa di dati sbagliati provenienti dal comune, quindi il calo disastroso del 2005 potrebbe essere in realtà un aumento sostanzioso, ma non sufficiente, della raccolta differenziata, simile a quello riscontrato in altri comuni elbani.

Ma a calare davvero vistosamente è un altro centro isolano, Marciana Marina (il comune meno esteso della Toscana) che scende di ben il 6,30% rispetto al dato del 2004, l’unico altro calo nell’Ato, oltre al calo impercettibile di Piombino, è a Suvereto con -1,41%.

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