[01/12/2006] Acqua

Mitile infestante, Erasmo D´Angelis: «Non c´è tempo da perdere»

FIRENZE. Si chiama Dreissena polymorpha, ed è il mitile infestante (vedi pezzo greenreport del 30 novembre), proveniente dal Mar Caspio, che sta infestando il Lago di Bilancino. Per spiegare ed informare circa la difficile situazione, si è tenuto stamani un incontro con la stampa al quale hanno partecipato il presidente dell´osservatorio, Alberto Lotti, il Presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale Erasmo D’Angelis, i docenti universitari di Firenze Simone Cianfanelli e Francesca Gherardi, il segretario dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno Giovanni Menduni, il Presidente della Comunità Montana del Mugello Stefano Tagliaferri e il commissario di Bilancino Paolo Rosati.

«E’ una situazione sicuramente nuova per il nostro territorio – ha detto il Presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale Erasmo D’Angelis – e non c’è tempo da perdere. Questo mitile bivalve ha una elevatissima capacità di diffusione, alta invasività e sopravvive grazie ad un habitat favorito dai cambiamenti climatici evidentissimi. E’ un formidabile colonizzatore di ambienti acquatici e rischia di riprodursi lungo tutta l’asta dell’Arno. Probabilmente è arrivato da noi tramite le chiglie delle imbarcazioni che hanno navigato nelle acque del mar Caspio o trasportato dai cormorani. Se non è nocivo per l’uomo, spezza però l’ecosistema biologico creando problemi alla qualità dell’acqua e distrugge gli organismi autoctoni. Solo un anno fa non c’era e oggi occorre studiare un intervento dal punto di vista della lotta biologica con specie antagoniste che possono fermare l’invasione e prevenirne di nuove, oltre che per la ripulitura delle griglie degli impianti. Servono fondi per un pronto intervento. Come Regione e Commissione ci impegniamo a trovare risorse nel bilancio regionale in discussione in questi giorni e nel piano regionale di azione ambientale, coinvolgendo Publiacque e altri enti, l’Università e Arpat con un programma di studio e prevenzione del fenomeno. E’ però una corsa contro il tempo».

«Si tratta di un fenomeno molto preoccupante – ha sottolineato il Presidente dell’Osservatorio Alberto Lotti - le cui conseguenze sono già evidenti sia alle bocche di presa sia nell´inibizione del funzionamento della boa di monitoraggio. La documentazione già raccolta e la rapidità di evoluzione del fenomeno destano ancora più preoccupazione. I tecnici hanno rilevato la presenza del mitile già dallo scorso anno, attaccati in modo sporadico alle catene di ancoraggio di boe di segnalazione in prossimità della diga e degli scarichi e, in occasione dei lavori di realizzazione della centrale idroelettrica a valle diga, anche nel tratto di tubazione di scarico predisposta per le turbine. Quest´anno – ha continuato Lotti - con il progressivo abbassamento del livello d´invaso, abbiamo notato che, a partire da una determinata quota, la presenza di questi mitili attaccati al substrato rigido (rocce, sassi, pezzi di tronco, pneumatici, ecc.) è aumentata in modo esponenziale e abbiamo potuto constatare che non si limita ad una zona dell´invaso ma si è ormai distribuita su tutte le sponde. La cosa più preoccupante, oltre al cattivo odore presente sulle sponde emanato dagli esemplari in decomposizione, è che si è verificata una crescita spaventosa di tali bivalvi sulle griglie di protezione degli scarichi della diga».

Simone Cianfanelli e Francesca Gherardi dell’Università di Firenze hanno sottolineato che «la presenza di Dreissena polymorpha costituisce senza dubbio un grave problema. I danni che può causare sono noti, soprattutto a livello economico: i milioni di dollari spesi negli Stati Uniti per fronteggiarne l´invasione sono un esempio forte. Cosa fare ora? La cozza zebrata che oggi è presente a Bilancino presto sicuramente si diffonderà su tutto il Valdarno con danni difficilmente calcolabili. Fra l´altro, nel lago di Bilancino oltre a Dreissena, sono presenti molti altri animali alloctoni: dal gambero killer a varie specie di pesce gatto, alla nutria e a molte altre specie, che già danno luogo a notevoli problematiche a vari livelli».

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