[04/12/2006] Urbanistica

«Stop alle nuove edificazioni nella tenuta di Rimigliano»

Fruibilità della tenuta ad interessi collettivi e compatibili con il territorio circostante, ovvero sistema integrato dei Parchi, spiagge libere fruibili da tutti, bellezze artistiche e naturali, produzioni agricole di qualità.
E’ questo l’obiettivo che secondo il circolo di Legambiente Costa degli etruschi deve darsi il cosiddetto "riallineamento" della politica urbanistica del comune di San Vincenzo al Piano strutturale d´area, almeno per quanto riguarda RiMigliano.

«E’ necessario che si tenga conto – scrivono Francesco Morra
Rosetta Placido e Maurizio Viliani - delle linee guida del Piano strutturale, che non consentono la progettazione di nuove residenze turistiche alberghiere e limitano la concessione di nuove licenze alberghiere all´interno dei centri urbani».
Legambiente ritiene che il recupero dei 45.000 metri cubi di fabbricati esistenti nella tenuta sia sufficiente a compensare la proprietà per l’investimento effettuato, senza alcun bisogno dei 54.000 mc di nuove edificazioni.

«Vorremmo ricordare che la soprintendenza ai beni artistici, storici e ambientali, a suo tempo diede parere negativo a nuove edificazioni in quell’area ritenuta di grande pregio e la proprietà, acquistando la tenuta dalla Parmalat, ha acquisito anche quel vincolo. Ogni impresa del resto rischia i propri capitali quando intraprende una qualsiasi attività. L’amministrazione comunale di san Vincenzo dovrebbe quindi preoccuparsi della sostenibilità ambientale del progetto più che dell’investimento della società Poggettino srl».
Sulla recupero del patrimonio edilizio esistente nella tenuta di Rimigliano, e solo su quello, Legambiente è disposta a dare il suo contributo di idee e progettualità per portare avanti l’idea della tenuta come centro di un nuovo modello di sviluppo sostenibile.
«Al sindaco Biagi vorremmo ricordare – continuano i responsabili del circolo di Legambiente - che la “Bandiera Nera” ottenuta dal comune di San Vincenzo la scorsa estate, unica in Toscana, non deve essere vista come un incidente di percorso, ma la diretta conseguenza di scelte politiche sbagliate che si ripercuoteranno sulle generazioni future. Tra l’altro non è che quel riconoscimento viene dato “una tantum”: si può ottenere anche per più anni e San Vincenzo, purtroppo, è in “pole position” anche per il 2007».

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