[12/12/2006] Parchi

Rapaci a rischio, anche l’Italia cerca i rimedi

LIVORNO - L’Italia è in Europa uno dei paesi più importanti per i rapaci migratori: ospita una delle maggiori rotte migratorie (Capo Bon-Sicilia-Stretto di Messina-Penisola) per l’attraversamento del Mediterraneo ed esistono molte aree con una fortissima concentrazione di rapaci migratori: Arcipelago toscano e piccole isole del Tirreno, Circeo, Salento, valichi liguri e valichi alpini, Conero ecc. Ma non mancano situazioni di difficoltà per la conservazione delle specie migratrici ed in generale la situazione dei rapaci migratori Eurasiatici-Africani è critica: secondo uno studio settembre 2005 (Assessment of the merits of an instrument under the Convention on Migratory Species covering migratory raptors, Defra), commissionato dal governo Inglese al Nature bureau, delle 277 specie europee e/o africane di rapaci 77 migrano tra i due continenti, ben 7 sono globalmente minacciate, tra queste specie presenti in Italia come il nibbio reale (Milvus milvus), il grillaio (Falco naumanni) e il falco cuculo (Falco vespertinus). Altre tre specie sono prossime a rientrare in questa categoria di rischio.

Il rapporto evidenzia lo stato sfavorevole di conservazione dei rapaci migratori eurasiatici-africani ed esamina la predisposizione dei governi, degli Istituti scientifici e delle Ong verso un nuovo accordo per la protezione dei rapaci migratori, sollecitato nel 2003 a Budapest dal congresso mondiale sui rapaci, con particolare riferimento alla redazione di un memorandum e di un piano d’azione internazionale. Il 90% dei soggetti intervistati si è espresso favorevolmente.

Nel novembre 2005 a Nairobi, la riunione del Segretariato della Convenzione di Bonn ha deciso di continuare a lavorare per giungere entro il 2008 alla redazione dei nuovi strumenti per la tutela dei rapaci a livello transnazionale. Al Wwf risulta che «che sono in corso contatti (quali scambio di informazioni, questionari ecc) tra gli Stati membri della Convenzione per giungere alla definizione di un accordo».

«Di conseguenza – dicono al Wwf - riteniamo che l’Italia possa essere protagonista degli sforzi internazionali per l’elaborazione e predisposizione di uno strumento internazionale per la tutela dei rapaci migratori tra Africa e Europa».

Per dare il proprio contributo per il perseguimento di questi obiettivi il Wwf e la regione Abruzzo organizzeranno il 16 dicembre, alla Riserva Naturale dei Calanchi di Atri (Teramo), un workshop su “ tutela dei rapaci migratori: il ruolo dell´Italia” ed una tavola rotonda sulle iniziative di tutela e monitoraggio per lanario e falco pellegrino, ai quali parteciperanno esperti di: ministero dell’ambiente, Federparchi, Lipu ed Istituto nazionale fauna selvatica.

Per informazioni: segreteria organizzativa tel. 085/8780088 - 347/8450783

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