[27/12/2006] Rifiuti

E Artusa: «Sono soddisfattissimo»

FIRENZE. L´assessore regionale Marino Artusa, a capo del tavolo delle trattative, si dice ancora una volta fiducioso degli obiettivi che si è dato per il 2010 (riduzione dei rifiuti del 15% e 55% di raccolta differenziata).

«Sono soddisfattissimo – spiega, perché all’interno di un quadro generale indicato anche dall’Ue di riduzione dei rifiuti e aumento della raccolta differenziata, abbiamo approvato un solo inceneritore. Il nostro obiettivo infatti era ridurre gli inceneritori e minimizzare le discariche».

Un nuovo solo inceneritore, che si va ad aggiungere a quelli già esistenti che saranno mantenuti o potenziati.
«E’ vero, un solo nuovo inceneritore sulla base però delle programmazioni già presentati dalle varie province, e quindi una riduzione. Ma la novità più importante è l’ipotesi di un Ato di area vasta che raccolga le tre province per la gestione del ciclo dei rifiuti».

Ipotesi che in effetti non è in contraddizione con la holding articolata appunto su 3 “atoni”…
«Esatto, ma intanto limitiamoci a dire che abbiamo iniziato un percorso innovativo, a fare buona politica nella prospettiva di ridisegnare l’intero sistema toscano: la legge che faremo prevede infatti l’autosostenibilità, ovvero ogni Ato dovrà cercare di smaltirsi in modo autonomo il proprio rifiuto. Per questo quei termovalorizzatori che risultassero non necessari all’Ato potranno essere chiusi.
Insomma sogno un nuovo percorso virtuoso della gestione dei rifiuti, che non sono “risorsa”, è bene ricordarlo, ma sono “dissipatori di ricorse”».

Che cosa intende con questa definizione?
«Intendo dire che i rifiuti sono un problema e come tale vanno affrontati. Per questo dicevo che il nostro obiettivo deve essere non più del 14% dei rifiuti in discarica e non più del 20% nel termovalorizzatore... A questo proposito ci stiamo attivando anche su altri fronti a carattere sperimentale, in particolare per verificare la reale applicabilità degli impianti a freddo. Ma in parallelo abbiamo in corso anche un accordo che firmeremo i primi giorni di gennaio col Servizio idrico integrato, che rappresenta una grandissima novità, perché prevede che tutti i fanghi civili dei depuratori vengano smaltiti autonomamente dall’Ato dell’acqua».

Questo cosa significa?
«Nella piana di Firenze abbiamo stimato 1270 le fatidiche tonnellate da incenerire. Ebbene il 25% erano fanghi, ora col nuovo accordo verranno esclusi, perché il Servizio idrico integrato li smaltirà autonomamente, con piccoli impianti attivati localmente sul territorio».

Ma quindi passeranno diversi mesi prima che questi nuovi impianti siano a regime?
«Il sistema va ancora organizzato ma i tempi sono rapidissimi perché si tratta di impianti molto piccoli che non hanno bisogno di lunghi iter burocratici: in alcuni casi sono addirittura semplici sistemi di fitodepurazione, in altri sono sistemi a freddo con produzione di biogas. Quello che è significativo è che presto scenderemo dalle 1270 tonnellate previste per gli inceneritori a meno di mille».

Ma quelli non erano rifiuti solidi urbani?
«No, quando abbiamo elaborato i numeri per il sistema di smaltimento nella piana, abbiamo considerato 850 tonnellate come urbani e gli altri 420 come assimilati, che in gran parte sono appunto fanghi di depurazione civile».

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