[28/12/2006] Rifiuti

Il comitato del Calice stronca il "patto sui rifiuti"

PRATO. La "bozza d´intesa per lo smaltimento dei rifiuti" nell´area metropolitana, non è vero che è “Un patto per l’ambiente che guarda al futuro”: è soltanto un patto per la costituzione di una "società unica" per la gestione dello smaltimento, che avrà come priorità la scelta dell´incenerimento dei rifiuti (circa 1.200 T/G, tramite gli inceneritori esistenti e potenziati, a cui si aggiungerà quello di Case Passerini, senza aver valutato neanche la "convenienza economica", visto che il Governo Prodi ha preso un impegno preciso di destinare i cosiddetti CIP 6 "ai soli impianti già realizzati ed operativi").

In quel patto, non c´è neanche la rinuncia definitiva all´inceneritore del Calice (fortemente voluto dalla Provincia di Prato e dall´Unione Industriale Pratese): c´è un impegno a riparlarne nel 2010 e ci sono le premesse per renderlo necessario, perché non ci sono impegni seri per attuare davvero gli obbiettivi del 55% di raccolta differenziata e la riduzione del 15% della quantità dei rifiuti.

Che questi obbiettivi, apparentemente avanzati, sono solo "un´operazione d´immagine"(settore dove Claudio Martini è bravissimo), lo dimostra il fatto che la Regione Toscana ha annunciato di voler destinare a queste finalità soltanto 14 milioni di euro "nel quinquennio 2007-2010": a parte il fatto che questo periodo è un "quadriennio", si tratta comunque di risorse davvero misere e ancora più misera sembra la parte stanziata effettivamente nel Bilancio Preventivo della Regione per il 2007, che - essendo il primo anno - dovrebbe dare la spinta decisiva a realizzare questi obbiettivi.

Inoltre, non risulta che nei governi delle tre Province ci sia la volontà politica per destinare a queste finalità (raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti) risorse significative: per il 2007 sembra che stanzieranno soltanto "briciole", totalmente inadeguate ad incentivarne davvero la concretizzazione.
Insomma, in queste scelte ci sono tutte le premesse per non realizzare quanto, a parole, viene detto solennemente(come è avvenuto anche in passato) e contando sulla furba previsione che, tra alcuni anni, i politici attualmente al governo della Regione e delle tre Province avranno altre collocazioni politiche e quelli nuovi dovranno affrontare gli stessi problemi, in dimensione aggravata.

I Comitati ed in movimenti che chiedono una diversa politica sui rifiuti, hanno avanzato con insistenza proposte concrete che non sono state prese in considerazione, neanche per approfondirle seriamente: è una conferma che, quando le finalità sono diverse e divaricanti, chi è al potere va avanti per la sua strada e chi non condivide può soltanto insistere nella protesta, facendo crescere il consenso popolare alle proprie proposte, anche per creare le condizioni che consentano di eleggere nei governi locali e regionale persone che le condividono.

* Giuliano Ciampolini è membro del Comitato NO! all´inceneritore del Calice

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