[28/12/2006] Rifiuti

Di Martino: «Con l’accordo sui rifiuti si è persa un’occasione»

PRATO. Mentre i comitati bocciano la bozza d´intesa faticosamente raggiunta per lo smaltimento dei rifiuti nell´area metropolitana ed amministratori e regione la difendono, chiediamo a Franco Di Martino, presidente di Legambiente Prato, cosa ne pensa.
«La forte reazione polemica del Comitato è dovuta probabilmente anche al fatto che si prevede l’ampliamento di Montale – spiega Di Martino – Per quanto riguarda le altre previsioni io sono convinto che l’impianto di Calice non si farà»

E perché?
«In questi giorni tutti si dimenticano che c´è già un inceneritore a Prato, è quello della Gida, a Baciacavallo, che brucia i fanghi e che nella prima ipotesi di Piano doveva essere chiuso, ora di questa chiusura non si parla più. E invece così Baciacavallo non chiude, di questo nessuno se ne è reso conto. E se rimane aperto quell’impianto destinato agli speciali, la linea per i fanghi prevista a Calice diventa inutile».

E allora secondo lei che fine fa Baciacavallo?
«Bisogna capire cosa verrà davvero fuori dalla modifica al Cip 6 che farà il governo nei prossimi giorni. Ma da quel che si capisce, Baciacavallo, che è a fine vita, se ristrutturato potrebbe rientrare addirittura nei contributi Cip 6 per il recupero energetico e se l’impianto rientra nel decreto diventa appetibile. Il problema è che quella struttura è in mezzo alle case».

Quindi non va bene?
«Legambiente chiedeva un impianto per tutta l’area e la chiusura di Baciacavallo e Montale».

Ma che giudizio date dell’accordo raggiunto?
«Non molto positivo, si è persa un’occasione. Credo che l’accordo per l’inceneritore d’area non si sia trovato per colpa di Firenze e così Prato si trova senza impianti e dovrà portare i rifiuti in giro. Invece si poteva ampliare Case Passerini, che ora è troppo piccolo per la necessità dell’area, e chiudere tutto il resto. Così rischiamo di trovarci con più impianti, visto che Case Passerini al palo e il raddoppio di Montale non bastano alle attuali necessità di smaltimento».

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