[29/12/2006] Consumo

Ogm, il sindaco di San Quirico d´Orcia contro la Monsanto

LIVORNO. Il sito agricultura.it ha pubblicato la notizia che il sindaco di San Quirico d’Orcia (Si), Marileno Franci, ha intimato alla Monsanto (leader in Usa delle produzioni Ogm) di togliere dalla home page del loro sito in versione italiana (www.monsanto.it) la storica immagine che ritrae i cipressi della Val d’Orcia.

«In Val d´Orcia – ha spiegato il sindaco ad agricoltura.it – la qualità della vita è ai massimi livelli, l’immagine del nostro territorio non può essere associata e “sfruttata” da chi fa delle scelte che non vanno nella direzione di un’etica ambientale assoluta. Per questo scrivo alla Monsanto Italia, affinchè tolgano immediatamente l’immagine dei nostri cipressi dalla home page del loro portale internet www.monsanto.it. E’ una richiesta sacrosanta per tutelare l’immagine di un territorio che non ha niente a che vedere con le produzioni geneticamente modificate e che di queste non vuole saperne. I cipressi sono un simbolo della Val d’Orcia e un patrimonio dell’intera umanità, il nostro territorio non appartiene assolutamente a certe pratiche agricole ed ambientali».

E l’iniziativa del primo cittadino di San Quirico è piaciuta al Presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci, che l’ha così commetata: «Gli Ogm non servono assolutamente all’agricoltura italiana. Sarà opportuno continuare nella strada di cercare tutti insieme di evitare atteggiamenti contraddittori e privi di una precisa posizione strategica al fine di costruire un sistema che combatta l’impatto devastante di queste produzioni».

«Ci sentiamo di appoggiare l’azione della Amministrazione di San Quirico – ha aggiunto – perché è fuorviante e improponibile associare l’immagine di uno dei cuori agricoli della nostra regione, quello che è stato definito il granaio della Toscana, alla promozione di una multinazionale che opera da anni nel settore delle produzioni Ogm».

«In questi anni – conclude il Presidente della Cia Toscana – la Cia Toscana si è impegnata nella lotta contro gli Ogm cercando, attraverso una serie di controlli alla produzione, di tutelare sia il consumatore finale, ma soprattutto il produttore, l’agricoltore. In Toscana in particolare abbiamo fatto della qualità dei nostri prodotti e della conservazione dei nostri territori un vero e proprio valore aggiunto per le produzioni. Ora è il momento giusto per ricordare che sarebbe opportuno avviare un Piano nazionale sementiero che possa mettere realmente in condizione l’agricoltura italiana e toscana di emanciparsi dall’import di seme estero incentivando e valorizzando la produzione nazionale».

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