[03/01/2007] Consumo

Lavastoviglie o olio di gomito? La pubblicità, i pro e i contro

LIVORNO. In questi giorni in televisione va per la maggiore una pubblicità di lavastoviglie che, riprendendo uno studio del 2004 sull’efficienza dei sistemi per lavare piatti e pentole di Rainer Stamminger, docente di tecnologia domestica e domotica dell´università tedesca di Bonn, dimostrerebbe che la lavastoviglie, se correttamente usata (ma questo la pubblicità non lo spiega) è molto più efficiente del lavaggio a mano, soprattutto dal punto di vista del consumo di acqua ed anche per il consumo energetico.

Ma è davvero così?
Naturalmente pubblicità e ricerca si riferiscono solo alle lavastoviglie più efficienti e agli individui più spreconi.

Vediamo invece la realtà dei fatti: il test veniva dettagliatamente spiegato qualche tempo fa dal giornalista Leo Hickman sulla rubrica “Ethical living” del britannico The Guardian, che metteva a confronto «in base alle procedure fissate a livello europeo per valutare le prestazioni e i consumi delle lavastoviglie (tutti aspetti ponderati con grande cura e presi molto sul serio)» i due modi di lavare un servizio completo da dodici, con 140 tra piatti, porcellane, bicchieri e posate, sporcati con 7 tipi di sporco difficile: spinaci, carne, fiocchi d´avena, latte, tè, tuorlo d´uovo e margarina.

La procedura prevede che i piatti sporchi siano messi in forno a 80 gradi per circa 2 ore ad asciugare per far incollare bene le macchie di cibo alle stoviglie, mentre Stemminger, per non svantaggiare troppo il lavapiatti umano ha lasciato più realisticamente piatti e posate ad asciugare all’aria. «Poi – spiega Hickman - ha fatto venire 113 lavapiatti di sette paesi europei, li ha messi di fronte a due lavelli con acqua calda e fredda, una serie di strumenti per pulire le stoviglie e ventidue diversi detersivi, e ha chiesto a tutti di lavare e asciugare i piatti come avrebbero fatto a casa loro». Le differenza tra gli umani sono state notevoli: alcuni mettono i piatti in ammollo, altri lavano sotto un getto di acqua calda, altri ancora sciacquano tutto in una bacinella di acqua fredda. Insomma, una specie di campionario della diversità antropologica del lavaggio dei piatti.

In media i lavapiatti umani in 80 minuti di lavoro procapite hanno usato 103 litri d´acqua (meno di quanto dice la pubblicità e per un carico raramente usato a casa) e per riscaldare l´acqua sono serviti 2,5 chilowattora di energia. I lavapiatti più efficienti sono stati i tedeschi, secondi gli inglesi, ultimi spagnoli e portoghesi. Le lavastoviglie hanno invece consumato 15 litri d´acqua e 1-2 Kwh impiegando tra gli 80 ed i 160 minuti. Come efficienza energetica quindi vincono le macchine: anche i migliori lavapiatti tedeschi hanno usato 30 litri d´acqua e consumato 1 Kwh di energia. Per l‘università di Bonn la migliore tecnica per i lavapiatti è quella di ripulire prima i frammenti di senza usare acqua e senza sciacquare i piatti in acqua corrente prima di insaponarli; per il lavaggio bisogna usare due lavelli: uno con acqua calda e detersivo, l´altro per il risciacquo in acqua fredda e calibrare bene la dose di detersivo.

Ma come per i lavapiatti umani tedeschi, anche per le lavastoviglie si può aumentare l’efficienza con alcuni semplici accorgimenti: spegnere prima che l’asciugatura sia terminato e far asciugare i piatti all´aria; non sciacquare i piatti sotto l´acqua corrente prima di caricarli nel cestello (atto che fanno quasi tutti ma non è contemplato nella ricerca); utilizzare solo la lavastoviglie a pieno carico e usare l´economizzatore.

Ma nello studio tedesco e nella pubblicità televisiva mancano dei dati di partenza: quanta energia e materie prime ci sono volute per fabbricare e trasportare la più virtuosa delle lavastoviglie? Quale è l’impatto ambientale (e il costo) di detersivi, brillantanti, anticalcare? «Per migliorare l´azione scrostante – fa notare Hickman - molte pastiglie per lavastoviglie contengono fosfati che una volta riversati nell´ambiente favoriscono l´eutrofizzazione delle acque e la conseguente proliferazione delle alghe che consumano l´ossigeno disponibile per gli altri organismi acquatici».

E allora? Ci sono pro e contro e costi di fabbrica ed esercizio e tempi da valutare attentamente e comunque, grazie anche alla pubblicità comparativa tra lavastoviglie e lavapiatti, lavare i piatti si è rivelato un esercizio di pratica ambientale quotidiana al quale prestare un po’ più di attenzione. A voi scegliere tra guanti e macchina.

Torna all'archivio