[03/01/2007] Rifiuti

Lupi rincara: non ci piace il patto sui rifiuti e neanche la holding!

LIVORNO. Sul patto per i rifiuti in area metropolitana il capogruppo dei Verdi in Consiglio regionale Mario Lupi (Nella foto) conferma la lettura data dal suo collega di partito Fabio Roggiolani: «Sono d’accordo con Fabio che ha espresso quella che è la posizione dei Verdi: «Lo sforzo fatto dalla Regione per raggiungere questo accordo è stato positivo perché cercava di dare soluzioni, ma purtroppo i risultati sono stati assolutamente deludenti».

Che cosa vi ha deluso?
«Per esempio il fatto che si faranno tutti gli inceneritori previsti e il Calice è stato soltanto congelato, con il rischio che chi verrà dopo Martini lo riproponga fin dal 2010. In generale mi pare che la Regione abbia assunto un ruolo che non è il suo, perché la programmazione sui rifiuti spetta alle province, mentre abbia perso il ruolo di pianificazione generale su tutta la gestione del territorio nel suo complesso… Il concetto di sussidarietà insomma, va bene nei suoi principi di base ma va sicuramente rivisto».

I Verdi esprimono l’assessore regionale all’ambiente che ha coordinato il tavolo che ha portato all’accordo. E Artusa si è dichiarato soddisfattissimo degli esiti dell´accordo.
«Ripeto, la posizione ufficiale dei Verdi è questa: apprezzamento per il lavoro della Regione ma non per i risultati ottenuti: il fatto per esempio che tutti si dicano convinti di perseguire la riduzione del 15% dei rifiuti e il 55% di raccolta differenziata, contrasta con i risultati emersi dal tavolo».

Diceva prima di un ruolo di cui la Regione dovrebbe riappropriarsi. Che cosa intende esattamente?
«Il discorso sui rifiuti va visto con un’altra ottica, più vasta, e sulla quale ancora siamo indietro. Noi pensiamo per esempio che rifiuti, acqua ed energia siano temi fortemente compenetrati fra loro e invece si continua a tenerli separati».

Quindi l’ipotesi di una holding regionale dei servizi vi piace?
«No, secondo noi la holding non è l’ideale, prima di tutto per il metodo: se ne parla come una cosa già determinata, ma ancora in regione non se ne è mai discusso. Sul merito pensiamo che l’ipotesi su cui lavorare sia quella degli Ato, magari ridotti di numero e allargati come competenza sul territorio, in cui ciascun ambito gestisca in modo integrato le tre problematiche di acqua rifiuti ed energia. In Toscana a livello locale esistono già vari esempi del genere, penso per esempio alla Sea, e vorremmo discutere e confrontarci serenamente su questa ipotesi».

Diversa la posizione della portovace dei Verdi della Toscana, Mariarita Signorini che dice: «L´anno appena concluso ci ha portato in dono l´abolizione dei Cip 6. Era una questione fondamentale per i Verdi che hanno centrato l´obiettivo perseguito con grande determinazione. Con questa mossa il Consiglio dei Ministri ha liberato ingenti risorse, pari a 4 miliardi di euro, che andranno finalmente a finanziare fonti davvero rinnovabili, e renderà di fatto non più economica la realizzazione di nuovi impianti. In questa nuova ottica va letto il Piano dei rifiuti siglato da Martini coi Presidenti delle Provincie e dai Comuni».

«Il rinvio dell´inceneritore di Calice - prosegue - , è un ottimo risultato perchè da qui al 2010 cambieranno molte cose e, con la svolta impressa a livello nazionale, fare nuovi inceneritori sarà semplicemente antieconomico. Siamo convinti che si metteranno a punto sistemi sempre più differenziati, penso a impianti alimentati con le biomasse per esempio, o a nuove tipologie d´impianto a freddo, con recupero di gas e di minor impatto ambientale, da mettere a confronto e alle quali dare nuovo impulso, dimostrando che il sistema inceneritorista è obsoleto».

«Del Piano siglato - conclude - valutiamo positivamente la realizzazione di una società unica di gestione per Firenze, Prato e Pistoia, l´obiettivo di raggiungere il 55% di differenziazione dei rifiuti, e soprattutto quello della sua riduzione del 15% e rivendichiamo, come frutto del nostro operato, lo stanziamento dei fondi per far fronte a tali sfide, per promuovere la raccolta porta a porta e per sostenere progetti di informazione e di educazione ambientale, volte a sensibilizzare la popolazione su un tema che riguarda non solo l´ambiente ma anche la salute collettiva. Il grosso del lavoro inizia ora l´obiettivo è molto ambizioso: dovremo essere in grado di produrre energia e recuperare materia con sistemi a impatto zero. L´imperativo categorico è ridurre ridurre ridurre e riciclare».

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