[03/01/2007] Rifiuti

Lensi (Fi) boccia il patto sui rifiuti dell´area metropolitana

LIVORNO. Se dopo un anno e mezzo di discussioni, rinvii, e sofferenze, il patto sui rifiuti per l’area metropolitana della piana fiorentina è stato finalmente raggiunto e firmato lo scorso 22 dicembre in Regione, non si placano comunque le polemiche. E mentre l’assessore all’ambiente Marino Artusa, si dichiarava soddisfatto dalle pagine di Greenreport sull’accordo raggiunto, non è dello stesso avviso il consigliere regionale - del suo stesso partito - Fabio Roggiolani, che dalle stesse pagine, ieri, bolla quel patto come “vecchio e arretrato”.

Soprattutto per la parte – centrale - che rimanda alla costruzione dell’impianto di Case Passerini, l’ampliamento di Montale e il mantenimento di Rufina e Greve in Chianti, come chiusura del ciclo della gestione dei rifiuti della piana e rinvia al 2010 la verifica della eventuale necessità di costruire anche l’impianto di Calice, a Prato. E proprio in merito al patto sui rifiuti dell’area metropolitana, abbiamo chiesto al consigliere provinciale di Firenze Massimo Lensi (Nella foto) quale sia la posizione di Forza Italia.

«Siamo fortemente critici – comincia il consigliere – perché non è questo il modo con cui si possa risolvere i problemi. Noi siamo favorevoli al termovalorizzatore, ma non a Case Passerini. Come non siamo d’accordo sul potenziamento degll´impianto di Montale. Condividiamo invece l’idea del rimodellamento dell’Ato, però non come vogliono fare loro. Mentre per quanto riguarda la superholding dei servizi siamo contrari, anche sulla base anche della negativa esperienza di Quadrifoglio».

Tanti no, dunque, qual è allora la vostra controproposta?
«Da tempo stiamo raccogliendo le firme per un referendum sulla delibera che ha portato alla decisione del nuovo impianto di incenerimento a Case Passerini. Ci sono troppi dati contrapposti sui rifiuti che meritano ulteriori approfondimenti. Non capisco ad esempio come si possa pensare che si arrivi al 55% nella raccolta differenziata quando sono sotto gli occhi di tutti gli ultimi dati forniti da Arrr. La gente non ci sta più capendo niente».

La gente non capisce neppure le posizioni dei partiti che a livello regionale dicono una cosa e a livello locale un’altra.
«Questo è vero. Però lo strumento referendario, nel caso specifico, servirebbe proprio per aprire un dibattito e informare di più la gente».

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