[04/01/2007] Comunicati

Coldiretti invoca pioggia e neve

LIVORNO. La Coldiretti spera nel maltempo (senza danni) ed aspetta pioggia e neve «nelle campagne dove la prolungata mancanza di acqua impedisce ai terreni il ripristino delle riserve idriche indispensabili per affrontare la primavera e l´estate quando le colture avranno bisogno di irrigazione». Tra novembre dicembre ci sono state appena un terzo delle normali precipitazioni stagionali e «le falde idriche – spiega Coldiretti - sono all´asciutto per la ridotta piovosità che ha interessato sia le Alpi che gli Appennini dove si spera in una maggiore continuità e diffusione nella caduta di neve e pioggia. L´anomala situazione è stata determinata da un autunno “tropicale” e potrebbe risultare meno drammatica in campagna se l´abbassamento di temperature sarà graduale e accompagnato da abbondanti nevicate sui rilievi che potrebbe rappresentare una importante “scorta” di risorse idriche per i prossimi mesi». Insomma, senza la neve ci saranno anche sempre più le preoccupazioni gli sci e il turismo invernale, ma è sempre valido l’antico proverbio "sotto la neve pane".

«Gli effetti osservati in questo autunno sono l´espressione – dicono gli agricoltori - di cambiamenti climatici strutturali che in Italia si manifestano con un aumento dell´intensità delle precipitazioni, sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, aumento del numero di giorni consecutivi con punte di caldo eccessivo, modificazione della distribuzione delle piogge e aumento delle temperature estive. Si tratta di una evoluzione destinata a produrre conseguenze strutturali sull´attività agricola poiché gli effetti si fanno sentire con un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture, la riduzione della riserva idrica, l´aumento dell´erosione in zone collinari ed alluvioni in pianura, anticipo di germogliamento per le piante coltivate, maggiore rischio per gelate tardive, aumento dell´incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti, stress idrico delle piante. Si tratta di processi - conclude la Coldiretti - che rappresentano una nuova sfida per l´impresa agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio».

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