[08/01/2007] Rifiuti

Piatto o vaschetta monoporzione: la difficile convivenza tra ambiente e igiene

PONTASSIEVE (Firenze). Il difficile rapporto tra ambiente e igiene sanitaria è esemplificato alla perfezione nella vicenda di Pontassieve, dove dallo scorso anno è stato costruito un centro cottura pasti centralizzato che assicura quotidianamente la produzione di oltre 2000 pasti, e per garantire la massima igiene è stata introdotta la monoporzione, che viene servita in vaschette usa e getta in polipropilene. Da mesi i cittadini riuniti in un comitato protestano sottolineando in particolare tre questioni: l’impatto ambientale per lo smaltimento delle vaschette usa e getta (Pontassieve ospita uno degli inceneritori recentemente inseriti nel patto sui rifiuti in area metropolitana per essere potenziato), sulla presunta dannosità delle stesse vaschette e sull’aspetto educativo.

Il difensore civico della Toscana, Giorgio Morales, ha convocato un incontro per il prossimo 23 gennaio «ma non mi aspetto grandi risultati – ammette l’ex sindaco fiorentino – come sempre quando c’è un contrasto tra cittadini e pubblica amministrazione ho il dover di tentare una mediazione».

Dal punto di vista formale non è vero che la legge regionale vieta l’uso di queste vaschette usa e getta. La legge, voluta dall’ex assessore regionale all’ambiente Claudio del Lungo (ora ricopre la stessa delega per il Comune di Firenze), parlava di divieto per le stoviglie usa e getta e non delle vaschette, ma tale norma è stata anche oggetto di un ricorso presentato e vinto da un’azienda produttrice di stoviglie usa e getta.

«L’Asl 10 ha considerato più igienico un servizio come questo piuttosto dei piatti tradizionali – spiega ancora Morales - ma non ha dato prescrizioni in un senso o nell’altro. Del resto credo che il Comune ricicli queste vaschette. Mentre ciò che forse va valutato meglio è l’aspetto educativo, perché con la monoporzione per il bambino non esiste la possibilità di volerne di più o di meno».

Quindi se è vero che l’uso del mater bi, cioè di stoviglie e vaschette realizzate col materiale derivato dal mais, immediatamente compostabile, potrebbe essere un suggerimento utile, è anche vero che i sindaci di Pontassieve, Marco Mairaghi, Pelago, Marcello Ulivieri e Rufina, Stefano Gamberi hanno subito precisato il fatto che «il materiale utilizzato per la somministrazione è riciclabile al 100% e il nostro servizio provvede direttamente al completo riciclaggio, non generando nessun conferimento in discarica» e che il riciclaggio delle vaschette viene garantito dalla società Aer.

I sindaci inoltre in una nota congiunta respingono con forza « l´idea che il materiale utilizzato per le monoporzioni sia in qualche modo nocivo alla salute. Tutti gli atti a nostra disposizione e tutta la documentazione fornita dall´Asl - adeguatamente diffusa e visionata da insegnanti, genitori e rappresentanti del circolo didattico della Valdisieve - garantisce questo sistema di confezionamento e distribuzione pasti. Nella documentazione inoltre è stato indicato dall´Asl come questo metodo di somministrazione sia l´unica modalità possibile per mantenere il servizio mensa nei Comuni di Pelago, Pontassieve e Rufina, dal momento che non esistono le condizioni - in base alla normativa esistente e alle attuali disponibilità finanziarie dei tre Comuni - che consentono alle 23 scuole la disponibilità di fornire il pasto con altri metodi, quali ad esempio lo sporzionamento pluriporzione».

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