[10/01/2007] Energia

Mercato, rinnovabili ed efficienza. I tre pilastri energetici della Commissione Europea

LIVORNO. L’insieme di misure su energia e lotta al cambiamento climatico proposte dalla Commissione europea si basano su tre grandi filoni. Un vero mercato energetico che offra davvero una vera scelta agli utilizzatori di energia dell’Ue, sia che si tratti di cittadini o di imprese, e che stimoli gli enormi investimenti necessari in questo settore. Un mercato unico che secondo la Commissione «non è solo benefico per la competitività ma anche per lo sviluppo durevole e per la sicurezza».

L’inchiesta settoriale sulla concorrenza e la comunicazione mostra che c’è bisogno di azioni supplementari per stabilire una separazione più chiara tra produzione e distribuzione di energia. Occorre un controllo di regolamentazione indipendente più forte, che tenga conto del mercato europeo, ma anche di misure nazionali che permettano di realizzare gli obiettivi fissati dall’Ue di ottenere un un livello minimo di interconnessione del 10%.

Per un passaggio più rapido ad energie che producono poco carbonio la Commissione propone di mantenere il piazzamento dell’Ue come leader mondiale per la domanda di energie rinnovabili ed ha come obbiettivo per il 2020 quello del 20 % di energia globale dell’Ue prodotta a partire da risorse rinnovabili. Questo esigerà una crescita massiccia in ciascuno dei tre settori che utilizzano energie rinnovabili: elettricità, buiocarburanti e climatizzazione. Si prevede un obbiettivo minimo del 10 % per I biocarburanti. La legislazione del 2007 sulle fonti di energia rinnovabile comprenderà inoltre misure specifiche per facilitare la penetrazione sul mercato dei biocarburanti e dei sistemi di riscaldamento e di raffreddamento che usano energie rinnovabili.

In questo campo la ricerca è essenziale per ridurre i costi dell’energia non inquinante e per piazzare le imprese europeee in una posizione di punta in un settore in rapida espansione come quello delle tecnologie a bassa produzione di carbonio. Per questo la Commissione Ue proporrà un Piano strategico europeo per le tecnologie energetiche. L’unione Europea, durante i prossimi 7 anni, aumenterà almeno il 50% I suoi contributi annuali per la ricerca nel campo dell’energia. L’elettricità da nucleare rappresenta il 14 % del consumo energetico Ue e il 30 % della sua elettricità, la Commissione lascia ad ogni Stato membro la decisione di ricorrere o no al nucleare. Per I paesi che riducono la quota di energia nucleare la Commissione raccomanda di compensarla con l’introduzione d’altre risorse energetiche a basso tasso di CO2, altrimenti sarà ancora più difficile giungere alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Per l’efficienza energetica la Commissione ripropone l’obbiettivo di economizzare il 20 % dei consumi totali d’energia primaria di qui al 2020. OPer far questo bisogna che entro il 2020 l’Ue consumi intorno al 13% di energia in meno di oggi, 100 milliardin di euro ed evitando la produzione di 780 tonnellate di CO2 ogni anno.

La Commissione ha proposto di accelerare l’utilizzo di veicoli a bassi consumo di carburante, di adottare norme più restrittive ed una migliore etichettatura per le apparecchiature, di accrescere il rendimento energetico degli edifici esistenti e di migliorare l’efficacia dei sistemi di riscaldamento e della produzione, trasporto e distribuzione di elettricità.

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