[10/01/2007] Energia

Idrogeno, l´incontro tra Martini e Rifkin

BRUXELLES. Claudio Martini, presidente della Regione Toscana e della Conferenza delle regioni periferiche e marittime d’Europa (Crpm) e Riccardo Illy, presidente del Friuli Venezia Giulia e dell’Assemblea delle regioni d’Europa (Are) sono intervenuti a sostegno di un’economia dell’idrogeno nella Ue durante un seminario organizzato stamani al Parlamento europeo grazie all’iniziativa degli eurodeputati Vittorio Prodi (Eldr - Italia), Claude Turmes (Verdi-Francia) e Jo Leinen (Pse-Germania), che ha visto la partecipazione di Jeremy Rifkin (Nella foto) e Philippe Busquin già commissario europeo alla ricerca ed eurodeputato (Pse-Belgio).

«L’integrazione europea ha avuto inizio in due settori energetici, il carbone e l’acciaio - ha dichiarato Claudio Martini a nome delle 155 Regioni che rappresenta alla Crpm - perché i padri fondatori avevano capito che il controllo condiviso dell’energia avrebbe assicurato la pace nel continente. Oggi molte regioni come la Toscana, si sono impegnate per ridurre le emissioni nocive in atmosfera e contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati a Kyoto».

La Toscana ha avviato, infatti, diverse sperimentazioni nella convinzione che il futuro sia l’idrogeno, soprattutto nel settore dei trasporti urbani, nelle lavorazioni manifatturiere, nella filiera del vetro e nel riciclaggio dei rifiuti o nella realizzazione di veicoli ad uso privato. All’inizio dell’estate scorsa è stata inaugurata la prima stazione di servizio multienergy d’Italia che dispone anche di una pompa per l’erogazione di idrogeno prodotto con fonti rinnovabili (pannelli fotovoltaici e mini-eolico).

Jeremy Rifkin vede nell’idrogeno una fonte di energia alternativa credibile e sicura. «L’energia rinnovabile - ha dichiarato l’economista americano - esiste ovunque sul nostro pianeta. Se mettiamo in comune e accumuliamo in forma di idrogeno questa energia rinnovabile e la diffondiamo su larga scala grazie a una rete possiamo ottenere nel campo dell’energia quello che abbiamo ottenuto con l’informazione e la comunicazione grazie a internet. L’Europa che è nata su delle politiche energetiche comuni può essere il continente leader in questo campo e fare da protagonista in una nuova rivoluzione industriale, creando milioni di nuovi posti di lavoro e contribuendo al raggiungimento degli obbiettivi di Lisbona. L’uso dell’idrogeno non è legato solo alla produzione di energia, ma al problema del riscaldamento del pianeta, alla stabilità del Medioriente e allo sviluppo del Terzo Mondo» (resta comunque il problema che per produrre l’idrogeno servono le fonti fossili, ndr).

«Le regioni, per la loro prossimità ai cittadini – ha sottolineato ancora il presidente Martini - sono la scala di governo più adatta a promuovere una gestione sostenibile delle risorse energetiche. Le amministrazioni regionali possono informare le popolazioni sui problemi energetici e ambientali attuali e futuri, contribuire alla formazione di una nuova consapevolezza nei cittadini, incentivare, o in certi casi imporre, il risparmio energetico e soprattutto sostenere attivamente lo sviluppo di energie rinnovabili sui loro territori. E’ dunque essenziale che le Regioni siano fortemente associate nelle riflessioni dell’Unione europea sul futuro della sua politica energetica, e l’energia non deve essere considerata solo una infrastruttura per lo sviluppo, ma l’elemento stesso dello sviluppo».

Torna all'archivio