[15/01/2007] Consumo

LŽUe mette al bando il commercio di uccelli selvatici

LIVORNO. Il Comitato europeo che riunisce i capi veterinari dellŽUnione Europea ha messo il divieto permanente allŽimportazione di uccelli selvatici «salverà due milioni di esemplari – dice soddisfatta la Lipu - che ogni anno vengono catturati in natura e rivenduti come "pet", animali da compagnia». Il commercio di uccelli selvatici inclusi nella Convenzione Cites è vietato negli Usa fin dal 1992, così allŽUnione Europea era rimasto lŽ87% del commercio mondiale di uccelli selvatici. Il provvedimento stabilisce che gli Stati membri dellŽUe debbano garantire la corretta applicazione del divieto. Il bando provvisorio allŽintroduzione di avifauna selvatica messo a causa dellŽinfluenza aviaria era scaduto solo pochi mesi fa e gli animalisti italiani ed inglesi avevano chiesto il divieto assoluto per il commercio di uccelli esotici che secondo la Lipu «è causa del declino di numerose specie tra le quali il Pappagallo cenerino africano, lŽAmazzone corona gialla e lŽAmazzone fronte bianca e inoltre della morte di oltre il 60% degli uccelli catturati, che decedono ancor prima di arrivare a destinazione. Si stima inoltre che più di 3mila delle circa 9.600 specie di uccelli selvatici siano state oggetto di commercio legale o illegale negli ultimi anni, e che numerose specie siano state portate sullŽorlo dellŽestinzione in natura. Ad esempio, secondo la Cites, circa 360mila pappagalli cenerini africani sono stati legalmente venduti tra il 1994 e il 2003».

Per Claudio Celada, direttore conservazione natura della Lipu «questa decisione è un ottimo passo in avanti per la tutela di milioni di uccelli selvatici. Ora ci aspettiamo che il governo italiano vigili affinché il divieto sia rispettato in modo rigoroso anche sul nostro territorio nazionale»

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