[18/01/2007] Aria
PARIGI. Yvo de Boer, segretario generale della Convenzione Onu sul cambiamento climatico (Unfcc) ha chiesto un vertice internazionale urgente per affrontare il problema, invitando il neo segretario generale dell´Onu, Ban Ki Moon, a considerare il riscaldamento climatico una priorità assoluta.
Secondo De Boer il vertice servirà a «sottoporre ai leader presenti quattro o cinque principi fondamentali per far avanzare i negoziati sulla lotta contro il riscaldamento del pianeta». Per il segretario dell´Unfcc i punti base per i futuri negoziati sul clima sono: «La necessità di una risposta mondiale al problema; la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo, tra cui Cina, India e Brasile; il riconoscimento delle loro preoccupazioni primarie, vale a dire soprattutto lo sviluppo economico e la lotta contro la povertà; il ricorso ai meccanismi di mercato per aiutare le economie in via di sviluppo. Il tempo stringe - ha detto De Boer – spero che il vertice sul clima possa tenersi quest´anno. Così avremmo qualcosa da negoziare a Bali (dove a novembre è prevista la conferenza Onu sul cambiamento climatico)».
«C´e attualmente una finestra di opportunità, in quanto tutti i politici, in questo momento, possono permettersi di dichiarare che vogliono agire contro il cambiamento climatico – ha concluso - Esiste un reale sentimento d´urgenza, che sarà ulterioremente rafforzato dalla pubblicazione del 4/o rapporto del Giec».
Il rapporto realizzato da un gruppo di esperti sarà consegnato il primo febbraio a Parigi e le anticipazioni parlano di conferme della vastità e della velocità dei mutamenti climatici e De Boer aveva già criticato il fatto che i negoziati internazionali coinvolgano soprattutto i responsabili dell´ambiente «mentre si tratta di molto di più che una questione economica».
«L´idea di convocare un vertice globale per discutere un nuovo trattato che stabilisca nuovi obbiettivi dopo la data di scadenza del Protocollo di Kyoto ci trova senza dubbio d´accordo – si legge in una nota di Legambiente - E´ una proposta non solo interessante ma soprattutto urgente. Gli allarmi sul riscaldamento globale che ormai si susseguono quotidianamente, impongono infatti, una risposta politica che sciolga i nodi del post 2012, stabilendo fin d´ora quali saranno le azioni che i Paesi dovranno mettere in campo per ridurre considerevolmente i gas serra».