[18/01/2007] Consumo

Ancora su ricerca, mercato e sostenibilità: l´esempio di Fujitsu Siemens

LIVORNO. La vendita di prodotti hi-tech continua ad accelerare. La velocità con cui cambiano i modelli – a causa di una ricerca quasi esclusivamente improntata all’innovazione di prodotto – e il conseguente e quasi ipnotico bombardamento mediatico che spinge le persone all’acquisto, hanno riempito le case di ogni genere di apparecchio elettronico. Che oggi è apparecchio elettronico appunto, e domani diventa un rifiuto. Difficile da smaltire perché costruito senza alcuna – o quasi - attenzione proprio a questa seconda fase della vita dell’apparecchio, quella appunto fuori dai negozi e dalle case e anche dai pensieri delle persone.

Per questo è apprezzabile l’iniziativa della Fujitsu Siemens Computers, che ha deciso di supportare l´agenzia statunitense per l´ambiente Environmental Protection Agency (EPA) nella ricerca di alternative ecocompatibili ai ritardanti di fiamma bromurati. Il maggior produttore It (Information tecnology) europeo ha infatti deciso di partecipare al programma Epa "Design for the Environment Program (DfE)" per la riduzione dei rischi per la salute dell’uomo e dei danni ambientali che potrebbero essere causati da produzioni It.

La Fujitsu Siemens da tempo cerca di ridurre dai propri prodotti e dai processi di produzione l´utilizzo di sostanze dannose o potenzialmente tali, per minimizzare i rischi per la gente e per l´ambiente. Uno degli obiettivi del progetto è quello di creare un database contenente informazioni sull´adeguatezza di vari materiali alternativi per la realizzazione di circuiti stampati (Pcb). Rappresentanti di Fujitsu Sc – spiega l’azienda - fanno parte del team del progetto e prendono parte a incontri periodici, contribuendo con la loro esperienza allo sviluppo di schede Pcb prive di piombo e alogeni.

Questa attenzione nei confronti dell´ambiente – ricorda la società - è stata riconosciuta da organizzazioni come il Wwf, con cui Fujitsu Siemens Computers ha in atto una collaborazione in Germania, o come Greenpeace, che ha posizionato la società tra le prime tre al mondo nella propria “Guide to Greener Electronics”.

La Fujitsu Siemens ha anche ridotto inoltre la proporzione di cloro e bromuro dei circuiti stampati dei propri prodotti Green dal 12% a meno dello 0,15%. Per tutti gli altri prodotti – conclude la Fujitsu Siemens Computers – è in atto una collaborazione con i fornitori per ridurre le quantità di alogeni e trovare alternative accettabili.

Viene infine da fare una riflessione: con gli investimenti nella ricerca i risultati (grandi o piccoli che siano) si ottengono. E siamo solo a livelli di buone pratiche e poco più. Dove si potrebbe dunque arrivare se la ricerca (e il mercato) fosse (ro) maggiormente orientata/e alla sostenibilità?

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