[19/01/2007] Aria

Rapporto Apat, Legambiente: «Sindaci colpevoli e governo assente»

LIVORNO. Dopo la presentazioner del rapporto Apat sulla qualità dell´ambiente urbano presentato ieri a Roma arrivano le prime preoccupate reazioni. Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, addita l´inerzia politica come caratteristica principale delle politiche urbane sulla mobilità.

«Sono i sindaci - dice - i responsabili di città intasate e aria pestilenziale, i governi regionali e quello nazionale spiccano per la loro latitanza sul tema. Un immobilismo che fa primeggiare ´l´Italia del non fare´ anche in Europa. Incapaci di prevedere misure coraggiose e a lungo termine, i sindaci non vanno oltre i provvedimenti tampone che, sebbene utili a fronteggiare l´emergenza, sono chiaramente insufficienti per sconfiggere definitivamente lo smog. Pesa purtroppo anche l´assenza del governo nell´individuare e rendere strategici gli interventi per mitigare traffico e aria inquinata. Quello che tristemente continua a non essere capito da chi ci governa è che la sostenibilità urbana non è mitigare le dinamiche negative in atto ma rinnovare le nostre città anche nella qualità ambientale».

A Ciafani replica indirettamente il ministro dell´ambiente: «Stiamo lavorando ad un piano per ripulire le città italiane dallo smog – ha detto Alfonso Pecoraro Scanio - Ho già stanziato 70 milioni di euro, in questa Finanziaria ce ne sono più di 250 per la mobilità sostenibile , ora dobbiamo fare in modo che le Regioni e i Comuni vengano aiutati" a risolvere i problemi drammatici prodotti dall´inquinamento. Abbiamo bisogno di freschezza dei dati perché in tema di ambiente la disponibilità e la capacità di verificare il riscontro è di massima importanza. Quindi occorre investire nella costanza del riscontro per conoscere le esigenze e stilare delle normative ma anche utilizzare le risorse».

In quanto al trasporto privato, responsabile di gran parte della congestione del traffico e dell´inquinamento, per Pecoraro Scanio «occorre passare alla logica di prendere in considerazione il contributo come incentivo per passare ad altri mezzi, ossia iniziare a pensare al come ci si sposta in modo migliore e non a quante auto si posseggono. In generale, occorre prendere atto che c´è un problema di consumo del territorio che va assolutamente affrontato. Oggi siamo di fronte a una sfida infrastrutturale per quanto riguarda le metropolitane, questo è un tema che va affrontato trovando un accordo con le Regioni. Questo paese in generale ha bisogno di superare le "vischiosità" esistenti e passare rapidamente alle realizzazioni. Ridurre le emissioni è un impegno che tutti indistintamente, istituzioni, cittadini e imprese devono prendere».

Per far questo, secondo il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, occorre «uno sforzo massiccio per potenziare il trasporto locale nelle nostre città» ed ha parlato di «nostro ritardo è secolare» intervenendo alla presentazione del rapporto Apat ha detto che «l´ambiente urbano è l´ambiente prevalente di vita dell´umanità. Oggi la popolazione inurbata è del 70% e nel 2020 sarà dell´80%. Nei Paesi terzi la dimensione è ancora più grave. Per risolvere il problema occorre effettuare una assennata politica urbanistica poiché le politiche ambientali anche se incisive e significative possono restare settoriali. Occorre infatti arrivare a una svolta nel trasporto pubblico locale. Per quanto riguarda i trasporti nazionali occorre un´inversione a 180 gradi: dall´85% di trasporto su gomma occorre passare alle ferrovie ma soprattutto al mare, che ha tempi di realizzazione più veloci. Sono circa 700 milioni di euro l´anno i fondi stanziati per avviare riforme strutturali nel sistema dei trasporti. Noi dobbiamo spostare, d´accordo con gli autotrasportatori, anche gli sforzi economici in direzione del trasporto sul mare e comunque sull´intermodalità».

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