[22/01/2007] Comunicati

L´Apat: «Siamo pronti a misurare la sostenibilità ambientale»

ROMA. In poco più di un mese l’Apat ha presentato quattro rapporti sullo stato dell’ambiente nel nostro Paese, e nei prossimi giorni ne presenterà un ulteriore, che solo per motivi logistico-organizzativi non è stato già oggetto di presentazione.
Si è partiti a metà dello scorso dicembre con il primo rapporto sul clima d’Italia e con l’Annuario dei dati ambientali alla sua V edizione. Il 18 gennaio sono stati presentati il III Rapporto sull’ambiente urbano e il volume relativo alla qualità dell’aria. Infine il Rapporto sui rifiuti chiuderà a breve questa impegnativa rassegna di informazioni ambientali messe a disposizione delle istituzioni, degli operatori e del cittadino.

Cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico, gestione dei rifiuti e qualità dell’ambiente nelle aree urbane sono senz’altro tematiche prioritarie per le politiche di sostenibilità. L’Annuario poi fornisce un quadro abbastanza esaustivo e al tempo stesso oggettivo delle altre tematiche ambientali e dei principali settori economici, proponendo tali informazioni mediante l’uso di indicatori che sono frutto di un complesso processo di standardizzazione, condiviso a livello nazionale e coerente con gli altri contesti territoriali soprannazionali a partire da quello comunitario.

L’Apat ha svolto infatti tale processo di armonizzazione degli elementi conoscitivi di base nell’ambito del programma di iniziative per la realizzazione del Sistema informativo nazionale di monitoraggio ambientale (Sina), che fu pensato proprio con il principale fine di promuovere la razionalizzazione e l’omogeneizzazione delle attività di raccolta dei dati ambientali, tenuto conto della numerosità e della differente natura dei soggetti che svolgono le attività di gestione dell’informazione nel nostro Paese.

Il raccordo con gli altri contesti nazionali e soprannazionali è poi assicurato dal ruolo di National focal point che l’Apat riveste in sede di rete europea di informazione e osservazione ambientale (Eionet). Fatte queste premesse, condivido l’osservazione circa la necessità di addivenire quanto prima a sistemi di misura della sostenibilità ambientale.

Ora nel caso della sostenibilità le questioni che si pongono sono due: da un lato pervenire a strumenti efficaci e condivisi, dall’altro assicurarne la standardizzazione.
Oggi infatti si sente sempre più spesso citare la sostenibilità come un sicuro e ineludibile obiettivo delle politiche ambientali, ma non sempre tale termine è accompagnato da reali grandezze rispetto alle quali traguardare detti obiettivi.

In generale, infatti, la sostenibilità se concettualmente è facile da intuire - uno sviluppo realizzato in modo da non esaurire le risorse necessarie a garantirne la continuità - non è altrettanto facile da misurare, e ciò perché le variabili che entrano in gioco sono molteplici e non interessano solo questioni di natura ambientale ma investono, e anche significativamente, la sfera economico-sociale. Tanto è vero che gli indicatori di sostenibilità, finora sviluppati in diversi autorevoli contesti istituzionali e tecnico-scientifici, sono generalmente suddivisi in tre aree: ambiente, economia e società.

L’Apat, in base a quanto in precedenza descritto, ritiene di aver messo sufficientemente a punto gli indicatori dell’area ambientale e di aver avviato un analogo processo per l’area economica. Inoltre l’Agenzia ha da tempo programmato una serie di iniziative per sviluppare sistemi di contabilità ambientale anche attraverso prime fasi di sperimentazione.

Si ritiene quindi di avere tutti i requisiti per affrontare la non facile impresa di mettere a punto un sistema di indicatori standardizzati per misurare la sostenibilità ambientale e di consentire di sviluppare strumenti di contabilità ambientale.
In questa direzione l’Agenzia ha già avviato alcune iniziative. Ma ciò non significa che il prodotto di tali iniziative rappresenti il riferimento unico a livello nazionale in materia.

Affinché ciò avvenga è necessaria una specifica disposizione legislativa. Chiudo auspicando che tale disposizione venga emanata e che veda nell’Apat il soggetto incaricato di assicurare la realizzazione di questo importante strumento di monitoraggio ambientale.

* Giancarlo Viglione è il commissario dell´Apat

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