[23/01/2007] Comunicati

Sostenibilità, Alt e Legambiente accettano la sfida della Regione e rilanciano

FIRENZE. I direttivi regionali di Legambiente e Ambiente e Lavoro(Alt) si sono trovati per una valutazione critica degli atti di governo in Toscana dal punto di vista della sostenibilità dello sviluppo.

«La questione dibattuta – spiega Fausto Ferruzza, Direttore di Legambiente Toscana - cui è stata data alla fine risposta positiva, è se esistono le condizioni, nel contesto attuale e nonostante tutto, per l´avvio, in Toscana, di processi per la transizione verso una società e uno sviluppo sostenibili».

Secondo Legambiente ed Alt, tutti i dati disponibili degli ultimi 10 anni i «indicano un peggioramento dello stato delle risorse naturali (consumi materia/energia, produzione dei rifiuti, consumo di suolo e di acqua, emissioni gas serra) e di quelle strutturali (crescita della rendita rispetto agli investimenti, perdita di qualità/autonomia nel lavoro). Si registrano processi di declino della società e dei sistemi economici locali; processi di trasformazione passiva che possono sfociare in situazioni di vero e proprio declino territoriale (di cui non mancano, purtroppo , gli esempi)».

Eppure non mancano gli strumenti di governo e di programmazione partecipata e concertata e negoziata del territorio, come accaduto per il Piano di sviluppo regionale (Prs 2006-2010), ma le due associazioni rilevano luci ed ombre: «manca l´integrazione delle politiche ecologiche in quelle sociali ed economiche per la società e lo sviluppo sostenibili. Manca cioè l´effettiva cogenza degli strumenti a disposizione, mentre sono forti gli ostacoli e le resistenze da rimuovere».

Alt e Legambiente danno un giudizio positivo sulle modifiche apportate anche grazie alle osservazioni degli ambientalisti al Praa ed al Pit e negativo sul Por-Fesr, per la mancanza di integrazione con gli altri piani e col Piano regionale di sviluppo. La decisione è quella di «accogliere la sfida del presidente Martini per una seconda fase di legislatura capace di determinare una svolta positiva nella società toscana a partire da alcuni nodi trasversali. Un disegno di scenario volto all´uso consapevole di materia/energia, alla significativa contrazione del trend di produzione dei rifiuti , alla nuova consapevolezza del risparmio di suolo, alla tutela del paesaggio, al governo equilibrato delle sussidiarietà e alla partecipazione dei cittadini nella gestione dei servizi pubblici locali».

Ma i direttivi di Legambiente ed Alt lanciano a loro volta una sfida alla regione ed agli enti locali, alle forze economiche e sociali e chiedono confronti diretti «per una "piattaforma" realistica capace di integrare e condizionare gli atti concreti del Prs con quelli degli altri piani; una "piattaforma" secondo cui si può ragionevolmente ritenere che il governo della regione agisca concretamente alla rimozione degli ostacoli per la società e per lo sviluppo sostenibili».

Tre i punti cruciali secondo Alt e Legambiente: crescita e diffusione della conoscenza, istruzione/formazione permanente, informazione onesta e corretta sullo stato dei sistemi ecologici locali e sugli effetti dei cambiamenti climatici; riduzione dei consumi/sprechi di materia/energia, di capitale e di lavoro, conservazione delle risorse ecologiche, soprattutto territorio e biodiversità; sostegno ai comportamenti virtuosi ed alle attività e le azioni di eccellenza pubbliche e private per economia, produzione, istruzione, ricerca, innovazione e dei servizi.

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