[23/01/2007] Energia

Energia dal legno, nuova opportunità per l´agricoltura e l´ambiente

CASOLE D´ELSA (Siena). Dopo l´inaugurazione dell´ultima delle cinque centrali di teleriscaldamento a cippato del progetto "Energia vicina", promossa dai Gruppi di azione locale (Gal), sulla base dei finanziamenti Leader Plus destinati allo sviluppo della filiera foresta-legno-energia, e coordinata dall´Arsia con il supporto dell´Associazione italiana energie agroforestali (aiel), interviene Marco Failoni, della presidenza della Confederazione agricoltori della Toscana e vicepresidente di Aiel.

«L´iniziativa – spiega Failoni - rientra nel progetto di cooperazione con la finalità principale di utilizzare materiale di scarto proveniente dalle foreste toscane e dall´indotto agricolo. Questo impianto è il risultato di un forte impegno in questa direzione al fine di attivare anche in Toscana una filiera che ormai in Italia è matura e che presenta in questa regione grandi potenzialità. Aiel è pronta a rilanciare la sfida dello sviluppo delle agri-energie in Toscana. E proprio in questa ottica ha recentemente aperto una sede operativa in Toscana, presso cui opera uno staff specializzato pronto a supportare la realizzazione di nuovi progetti ed a sostenere le imprese agricole che vogliano misurarsi con queste nuove opportunità».

Il sottosegretario alle politiche agricole, Stefano Boco (Nella foto) ha sottolineato l´importanza delle bioenergie: «mettiamo al centro dell´agenda parlamentare le energie rinnovabili, l´emergenza climatica e la tutela ambientale, senza distinzioni politiche solo così potremo rallentare gli anomali fenomeni climatici unendo uno stimolo concreto a determinati settori della nostra agricoltura».

Gli impianti realizzati sono alimentati a cippato proveniente dai residui della lavorazione forestale che altrimenti sarebbe inutilizzato Così, spiega la Cia «sarà possibile riscaldare e fornire l´acqua calda ad un complesso scolastico che comprende scuola materna, elementare e media, oltre alla palestra ed alla mensa scolastica. Dal punto di vista tecnico l´impianto di Casole avrà una potenza di 540 Kw termici e funzionerà con 170 tonnellate di cippato all´anno. Una rete di 100 metri porterà l´energia in tutti gli edifici previsti per un volume complessivo di quasi 17.000 metri cubi. L´impianto è costato 330.000 euro, ma nel giro di pochi anni i costi verranno totalmente ammortizzati dal risparmio energetico».

Vantaggi non solo economici ma anche per le foreste toscane, che occupano oltre un milione di ettari, il 70% delle quali è costituita da boschi cedui. Attualmente solo il 40% dell´incremento annuo della massa legnosa dei boschi viene utilizzato e quindi si potrebbe utilizzare di più il legno a fini energetici senza intaccare il patrimonio forestale. Il un potenziale di biomassa legnosa utilizzabile per riscaldamento è stimato in di 4 milioni di tonnellate, equivalenti ad un milione di litri di gasolio. Secondo l´Arsia con questa legna si potrebbero far funzionare almeno 20 mila impianti a cippato di varie misure, con un bacino di utenza potenziale di 500 mila persone, il 15% della popolazione toscana.

Per l´assessore regionale all´agricoltura, Susanna Cenni «Quello di Casole d´Elsa conclude la serie di progetti pilota che sono stati realizzati in Toscana per mostrare fattivamente le potenzialità di questa forma energetica che si alimenta con gli scarti della nostra selvicoltura. Ora si tratta di passare rapidamente dalla fase dei progetti pilota alla fase di sviluppo della filiera, per il cui avvio la regione Toscana ha scommesso ed investito risorse, sia attraverso le misure del prossimo piano di sviluppo rurale che attraverso uno specifico piano approvato nell´ambito del programma regionale di investimenti».

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