[23/01/2007] Parchi

Chi salverà gli squali?

LIVORNO. I difensori della biodiversità hanno di fronte una delle sfide più dure e difficili: convincere l´opinione pubblica che il problema non è che gli squali mangiano la gente, ma che troppa gente mangia gli squali. Molte specie di questi pesci ossei sono in via di estinzione, ma è difficile voler bene ad un feroce squalo bianco come un mite Panda gigante che sbocconcella il bambù.

Gli esperti chiariscono che gli attacchi degli squali all´uomo sono relativamente pochi e quelli mortali anche meno: secondo i dati ufficiali nel 2006 nel mondo ci sono stati 86 attacchi conosciuti e con solo sette morti, confrontati con i circa 100 milioni di squali che vengono uccisi ogni anno, per usi alimentari, deliberatamente o come il trofeo dei pescatori sportivi di altura, non si arriva nemmenoad un essere umano ucciso per sbaglio ogni 10 milioni di squali pescati per scelta. E pensare che l´animale che fa più vittime umane in Africa, l´ippopotamo, è considerato un pacioccone simpatico!

Il 20% delle popolazioni di squali del mondo è minacciata e anche se negli ultimi 15 anni governi e opinione pubblica hanno cominciato a rendersi conto che rischiamo di perdere molte delle 400 specie di questi pesci che popolano gli oceani da molto prima che l´uomo apparisse sulla terra sono a rischio.

Infatti gli squali non sono i mangiatori di uomini dei film americani, ma vanno dal più grande pesce del pianeta, lo squalo della balena, che si alimenta principalmente di plancton, alle minuscole dimensioni di uno squalo abissale di 20 pollici di lunghezza, e le specie pericolose per gli esseri umani sono poche, mentre, per ironia della sorte, uno degli squali più protetti è proprio il grande bianco: se in Nuova Zelanda si può essere multati fino a fino a 172.000 dollari per la sua uccisione, negli Usa si rischia anche la galera.

Ma l´azione degli ambientalisti sta dando qualche frutto ed anche per altri squali meno "famosi" si è riusciti a strappare qualche forma di tutela, riuscendo per esempio a far inserire tra le specie protette il pesce-sega ma certo, come sottolineano gli attivisti americani della campagna a favore degli squali «queste specie non sono certo le più amate della compagnia, è molto più facile convincere la gente a salvaguardare le balene o altri mammiferi marini.

La minaccia principale dei pescecani resta la pesca per mutilarli delle pinne che andranno a finire nelle zuppe dei ristoranti cinesi e il consumo di carne di squalo non è limitato all´Asia i fish and chips britannici e gli spuntini tedeschi delle birrerie usano spesso la carne di squalo, soprattutto di specie a lento accrescimento e per questo più vulnerabili.

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