[23/01/2007] Energia

Biodiesel, obiettivi ambiziosi dell´Italia

ROMA. «L’obiettivo che ci siamo posti è quello di abbattere il tetto di 250 mila tonnellate di biodiesel con accisa ridotta». Lo ha dichiarato a Rai Utile il sottosegretario alle Politiche Agricole, Stefano Boco, che ha annunciato di aver ricevuto la delega per le agroenergie.

«Puntiamo sul fatto che l’agricoltura può coprire dal 10 al 20 per cento dell’energia consumata in Italia. E’ però necessario far sposare la domanda degli agricoltori con l’offerta dei trasformatori, perché oggi la quasi totalità di biocarburanti viene prodotta con materie prime di importazione. Occorre dare al mondo agricolo una soglia minima di utili sufficiente per convincerlo a cambiare destinazione d’uso dei campi e coltivare agroenergie. Il prossimo tavolo interministeriale di concertazione sulle biomasse si terrà ad aprile».

Il problema di limitare le importazioni potrebbe servire anche per contrastare un altro fenomeno di cui greenreport ha parlato alcuni giorni fa, dopo la denunci di Greenpeace. L´impiego di biodiesel come alternativa ai combustibili fossili, infatti, deve provenire da agricoltura sostenibile, e non provocare direttamente o indirettamente la distruzione di ecosistemi. Come invece sembra che stia accadendo nelle foreste indonesiane dove la minaccia di distruzione della foresta stessa è rappresentata dall´espansione delle piantagioni di palma da olio, dovuta alla crescente domanda europea di biodiesel.

Sulla questione biodiesel è intervenuto anche il presidente di Assocosteri, Giancarlo Jacorossi: «E´ ancora insufficiente la produzione nazionale di biodiesel e quindi di olio di colza, girasole e soia, per non parlare del sistema di trasformazione: oggi ci sono appena quattro impianti su tutto il territorio nazionale».

Jacorossi si è soffermato anche sulla questione prezzi, in quanto oggi il biodiesel risulta ancora più caro rispetto al gasolio. «L´incentivo – dice Jacorossi - serve solamente a non gravare sul cittadino il maggior costo del biodiesel, ma risulta insufficiente a promuoverlo e a svilupparlo; insomma laddove finisce l´obbligo, non c´è la spinta ad utilizzarlo, un fattore questo decisivo per incrementare una filiera se non italiana almeno europea».

Il vice presidente di Itabia (Italian Biomass Association), Vittorio Bartorelli, ha invece fatto presente la necessità di creare un testo unico sulle bionenergie. «Benvenga la grande attenzione del mondo politico su queste tematiche - ha detto Bartorelli - ma occorre creare quanto prima un testo unico, per avere un quadro normativo di riferimento chiaro e certo».

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