[24/01/2007] Rifiuti

Turroni: sulle bonifiche un passo alla volta

ROMA. Il caos normativo continua a tenere in ginocchio il mondo delle bonifiche un po’ in tutta Italia. Il decreto di revisione annunciato dal nuovo governo ancora non c’è e in molte regioni italiane gli operatori lamentano una vera e propria paralisi del settore, con i progetti di disinquinamento fermi dal 28 aprile 2006, data di entrata in vigore del decreto legge. Ne abbiamo parlato con Sauro Turroni (nella foto), ex senatore dei Verdi a capo della Commissione tecnica costituita dal ministero dell’Ambiente per affrontare le modifiche necessarie al Testo unico varato dall’ex ministro Matteoli.

Onorevole Turroni, a che punto siamo con il decreto di revisione per il settore delle bonifiche?
«Noi abbiamo fatto subito il primo e il secondo decreto correttivo con un paio di commi che riguardavano le bonifiche e che pur non essendo esaustivi, hanno specificato alcune questioni. Intanto in questi mesi la commissione tecnica che io presiedo ha elaborato una prima bozza di documento che sarà discussa nelle commissioni parlamentari, quindi sottoposta al ministro e infine è previsto un incontro con il mondo imprenditoriale, sindacale e associativo. Del resto questo della partecipazione è il metodo che ci siamo dati per ogni revisione, andando avanti un pezzo alla volta»

Gli operatori sostengono che tutto il mercato delle bonifiche sia paralizzato dal 28 aprile 2006, perché con l’annuncio da parte del ministero dell’ambiente di un’imminente revisione, e con la bozza di decreto che circola ormai da mesi, nessuno se la sente di rischiare.
«Noi abbiamo detto e ripetuto chiaramente che si può disinquinare con procedure vecchie, cioè sulla base di quanto stabilisce il Ronchi e il decreto successivo. Mentre uno che volesse seguire quelle nuove sbaglierebbe, perché le stiamo modificando. Tra l’altro molto spesso gli stessi signori che ora si lamentano, sono quelli che hanno premuto perché non ci fosse la sospensione ufficiale. Per questo noi abbiamo individuato una strada tecnico-procedurale che evita l’incertezza in questa fase in cui stiamo elaborando el modifiche».

E’ vero che per i siti di interesse nazionale tutto ciò che viene deliberato nelle conferenze di servizi si fa in deroga alla legge 152, mentre i comuni o comunque gli enti locali sono tenuti a rispettarla?
«Alcune regioni hanno legiferato stabilendo di seguire la stessa filosofia che seguiamo noi al ministero a livello nazionale Una di queste per esempio è l’Emilia Romagna che per evitare i vuoti legislativi ha adottato le nostre procedure».

Ma in conclusione quali sono i tempi per avere il decreto correttivo sulle bonifiche?
«Domani dovrei chiudere il testo che raccoglie i nuovi principi per Via e Vas, che quindi entro la fine del mese dovrebbe essere pronto per la divulgazione. Quindi possiamo mettere in conto una settimana di “risciacquatura” al legislativo, e quindi la seconda consultazione con tutti i soggetti interessati. Dopo sarà la volta delle bonifiche, ripeto: non vogliamo commettere errori e quindi procediamo un passo alla volta».

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