[24/01/2007] Comunicati

Toscana Life Sciences, Martini: «Un modello per costruire percorsi di innovazione di assoluta qualità»

FIRENZE. E’ stata presentata questa mattina presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli studi la Fondazione ‘Toscana Life Sciences’. Nata nel 2005 con lo scopo di promuovere la ricerca e lo sviluppo delle biotecnologie in Toscana, la Fondazione ha tra i soci fondatori la Regione Toscana, le cinque Università (Firenze, Pisa, Siena, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), la Banca e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e le istituzioni senesi (Comune, Provincia, Azienda ospedaliera, Camera di Commercio). A Siena, a fine novembre, è stato inaugurato il bio-incubatore per lo start-up di imprese nel settore biomedicale e delle biotecnologie. Tra le prime società “incubate”, operative dai primi di dicembre, due fra le più innovative coinvolgono entrambe realtà dell’area fiorentina: Molteni Therapeutics e Toscana biomarkers.

Per la Regione Toscana si tratta di un modello pilota per costruire, nel campo delle biotecnologie come in altri settori, strumenti e percorsi di innovazione di assoluta qualità.

«In questo progetto – ha detto il presidente Martini – nato per la creazione di un Parco Scientifico e di incubatori per lo start-up di imprese nel settore della ricerca applicata, sono racchiusi vari elementi importanti e anche profondamente simbolici: la convergenza di tutte le Università toscane, dei territori e dei loro enti e soggetti, la capacità di mettere insieme le esperienze. Se ci si pensa bene, una “mezza rivoluzione”, un passaggio ardito per una regione come la nostra, non priva di localismi. La forte disponibilità e volontà di tutti testimonia che abbiamo compreso la necessità di posizionare la Toscana nelle fasce superiori della ricerca e dell’attività imprenditoriale di altissimo livello. La Toscana ha bisogno di uno scatto di dinamismo, di cogliere, dopo anni di stagnazione, le possibilità di ripresa non standosene, per usare una metafora ciclistica, in fondo il gruppo, ma nel plotoncino in fuga».

«Ciò non è automatico – ha proseguito Martini – occorrono cambiamenti e atteggiamenti nuovi, che sono richiesti a tutti, a cominciare dalla Regione e dalla sua innovazione istituzionale, così come alle Università, alle banche, alle imprese. C’è bisogno di una ventata nuova e di grandi sinergie, perché la Toscana avrà chance solo come soggetto unitario e collaborativo e se saprà costruire sul territorio e con il territorio le politiche di innovazione che anche l’Europa si propone».

Anche a Firenze è attivo un incubatore di imprese ad alta specializzazione, di cui quattro sono spin-off dell’Università di Firenze: Episkem. Protera, Degene e Fotosintetica & Microbiologica. Un nuovo incubatore di imprese high tech è in fase avanzata di progettazione e sorgerà nei prossimi mesi a Sesto Fiorentino. Il settore Biotech in Toscana (applicazioni mediche, agricoltura, processi industriali e bioinformatica) ha un fatturato annuo che sfiora i 300 milioni di euro, l’11% del totale nazionale, conta 19 imprese e circa 1.750 dipendenti.

L’esperienza della Fondazione è un´iniziativa importante e di sicuro interesse ed è un bene che si investa su percorsi di innovazione di altissima qualità come questi. Sarebbe altrettanto auspicabile che, dopo questa prima fase, venisse coinvolta anche la grande industria della Toscana, troppo spesso tenuta fuori (anche per sua scelta), da questo tipo di progetti.

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