[25/01/2007] Comunicati

Il clima che cambia muta i comportamenti degli animali terrestri

LIVORNO. I mutamenti climatici stanno provocando cambiamenti nella vita animale. Nei casi più estremi alcune specie hanno abbandonato aree dove erano comuni, in altri casi, le specie ora migrano alle zone dove non erano conosciute prima, se non come vaganti od occasionali. I mutamenti climatici introducono mutazioni nei tempi ed a volte negli itinerari di migrazione autunnale e primaverile, nel letargo e nell´ibernazione di mammiferi, rettili e anfibi, nel ciclo riproduttivo delle femmine e nell´allevamento dei piccoli.

Intanto in Germania è apparso e nidifica un uccello multicolore prima quasi sconosciuto a quelle latitudini: il Gruccione (apiaster Merops, Nella foto), un migratore africano, mangiatore di api e vespe che nidifica in cunicoli scavati nelle ripe sabbiose.

Dai siti di svernamento inglesi sono scomparsi i cigni Bewick (Cygnus columbianusi) che con le loro formazioni a "V" annunciavano l´arrivo dell´inverno in Gran Bretagna. Le cause sembrano essere il clima più caldo sul continente e l´assenza dei venti di nord est che aiutava i loro spostamenti. In compenso lo scorso autunno sono comparse in Inghilterra molte grandi farfalle monarca (Danaus plexippus), che però dovrebbero migrare ogni anno a milioni dagli Usa e dal Canada verso il Messico, e non fare un salto di 5000 chilometri attraverso l´Atlantico per raggiungere l´Europa.

Anche nei Carabi diversi passeriformi sono in difficoltà per i loro spostamenti a causa dell´aumento del numero e dell´intensità dei cicloni.

Intanto la desertificazione provoca l´espansione del Sahara e per molte specie di uccelli migratori Afro-Europei diventa sempre più difficile superare questa sempre più estesa barriera ecologica.

A seguito della siccità del Sahel la popolazione della sterpazzola (Sylvia communis) è ancora al 25% di quella del 1968-69. Invece il Trombettiere (githaginea di Rhodopechys), un fringillide che aveva il suo areale nelle zone aride del nord Africa e del Medio Oriente, ha ormai colonizzato la Spagna del sud.

Ma non ci sono solo i deserti. Lo strato di ghiaccio permanente, il permafrost, della tundra artica si sta sciogliendo, sostituito piano piano dalla foresta boreale, le acque antartiche sono più calde ed il ghiaccio sta fondendo, cambiando così la salinità del mare e il suo ciclo vitale.

Sembrano avere gravi problemi nell´allevamento dei pulcini le colonie di uccelli marini in Scozia dove le acque diventate più calde hanno prodotto un calo di plancton e ridotto i numeri dei pesci. In alcuni anni e per certe specie la mortalità dei pulcini ha raggiunto il 100%.

Per alcuni uccelli antartici si parla di un successo riproduttivo ridotto a causa di piogge persistenti che hanno innalzato i tassi di mortalità fra giovani.

Anche il sistema alpino subisce mutazioni che spingono sempre più in alto le specie autoctone. Gli animali e le piante specializzati per vivere nell´Artico e negli ambienti alpini inoltre dovranno affrontare una concorrenza più forte per le risorse alimentari da parte di altre specie che prima non vivevano a quelle latitudini o a quelle altezze.

Ma non mancano casi di successo riproduttivo per la capacità di adattamento alle nuove opportunità offerte dalle attività dell´uomo, magari influenzato dalla maggiore disponibilità di cibo nelle terre arate e percorse dai trattori, come nei casi della Cinciallegra (Parus major) e di un migratore come la Balia nera (Ficedula hypoleuca).

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