[25/01/2007] Urbanistica
LIVORNO. E´ finalmente arrivato alla conclusione il lunghissimo iter per l´approvazione del regolamento urbanistico di Portoferraio, uno strumento che contiene anche novità in campo ambientale rispetto ai precedenti piani elbani e che ad una prima lettura sembra aver raccolto molte delle osservazioni fatte da Legambiente. In particolar modo è accentuata la spinta al risparmio energetico, all´utilizzo di energie alternative come il solare ed alla costruzione di case in bioarchitettura. E proprio per gli interventi di bioarchitettura le norme del nuove regolamento urbanistico del capoluogo elbano indicano uno sconto del 10% sugli oneri di urbanizzazione e il permesso di costruire il 10% in più rispetto alle previsioni.
Ma non è che così, con incentivi e "risarcimenti, si dà l´impressione che la bioarchitettura e il risparmio energetico siano in realtà un costo da risarcire?
Lo chiediamo ad Anna Marrocco (Nella foto), assessore alle aree protette della provincia di Livorno che è anche un noto biorchitetto.
«Intanto – dice la Marrocco – va detto che il regolamento urbanistico di Portoferraio fa scelte buone e coraggiose, anche sulle case popolari e l´edilizia Peep, per esempio. Per quanto riguarda gli ampliamenti consentiti in caso di costruzioni in bioarchitettura quella approvata dal Consiglio comunale è la prassi corrente».
Cioè io ti do un premio se tu fai le cose perbene?
«No, io ti do una compensazione. I muri ed i solai delle case in bioarchitettura – risponde l´assessore - sono più spessi, per ovvie ragioni di coibentazione e risparmio enegetico, e quindi i 100 metri quadri ed i volumi di una casa costruita in modo tradizionale non equivalgono a quelli reali di una casa in bioarchitettura. A questo si è ovviato con una piccola quota di volume in più, non per risarcire una perdita, ma per non penalizzare un investimento in campo ambientale e sul risparmio energetico».
E questo succede dappertutto?
«La stessa legge 1/2005 della regione Toscana prevede incentivazioni e riduzione di oneri per la biodelizia, è vero che manca ancora il decreto attuativo, ma intanto i comuni più attenti hanno adottato questa possibilità di ridurre gli oneri e aumentare i volumi. Guardi, sono gli stessi provvedimenti adottati per le costruzioni delle bio-case di Bolzano che sono diventate famose in tutto il mondo. Quindi la decisione del comune di Portoferraio non è strumentale, non serve a coprire penalizzazioni o spese in più. Certo questi aumenti di volume del 10% sono da incoraggiare se si parla di interventi limitati, ben definiti, come credo sia per Portoferraio, se poi si parla di grandi operazioni immobiliari allora bisogna comunque stare molto attenti».