[26/01/2007] Comunicati

Lo stile di vita occidentale è insostenibile: «Cambieresti?»

ROMA. Lo stile di vita occidentale è ambientealmente insostenibile. Se fosse praticato da tutto il mondo sul pianete ci sarebbero conseguenze apocalittiche. A Roma si cerca di fare qualcosa, con l’iniziativa del Comune che prende il nome di “Cambieresti?”. Il progetto, approvato lo scorso dicembre dalla giunta, entra ora nel vico.

Lo ha annunciato oggi l´Assessore alle politiche per le periferie, lo sviluppo locale e il lavoro Dante Pomponi, in occasione del suo intervento al seminario "Conciliare sviluppo e solidarietà", che ha visto un confronto fra esperienze italiane e francesi sul tema della CSR e che sarà concluso dal ministro per la Solidarietà sociale Ferrero.

"Cambieresti?" è un progetto di promozione delle tematiche dell´altra economia – stili di vita, consumo critico, energie rinnovabili, finanza etica – su cui l´Assessorato ha già investito e sta investendo molto, come ricordato da Pomponi: "Quasi 800 nuove imprese sono state finanziate dal nostro ufficio di Autopromozione Sociale, con criteri che privilegiano quelle attività più sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Abbiamo aperto in periferia 5 incubatori d´impresa e creato il centro per l´impresa etica e responsabile RespEt, mentre proseguivano i lavori per la Città dell´Altra Economia nell´ex mattatoio del Testaccio".

L´insieme di queste attività è stato recentemente premiato con un importante riconoscimento, l´European Enterprise Awards, che la Commissione Europea ha assegnato ad Autopromozione Sociale, ufficio dell´Assessorato, come migliore iniziativa europea di sostegno all´imprenditoria responsabile.

«Dopo aver lavorato per promuovere le imprese dell´altra economia, vogliamo ora incentivare la domanda di un´economia diversa da parte dei cittadini. Per questo lanciamo il progetto Cambieresti, che intende informare sulla possibilità di consumare, investire, lavorare e stare con gli altri in modo diverso, più responsabile, più efficiente e anche più umano – ha concluso Pomponi. Tra un paio di settimane si insedierà il gruppo di lavoro che ha il compito di dare corpo al progetto, organizzandolo nei dettagli, aprendo alla partecipazione dei vari attori del territorio. Invitiamo quindi le realtà della società civile, i sindacati, le imprese e la cittadinanza tutta a dare il proprio contributo di idee e risorse».

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