[29/01/2007] Parchi

Caccia, per il Wwf siamo un paese contronatura e fuori dall´Europa

SEMPRONIANO (Grosseto). Il Wwf tira un bilancio della stagione venatoria 2006/2007 e l lo fa in maniera impietosa: «Italia, Belpaese anche per l´enorme patrimonio di biodiversità, con ben 94.771 specie diverse di animali, ma che ad ogni chiusura della stagione venatoria svela un atteggiamento ´contronatura´. Italia, paese dove ancora si spara ad aquile e lontre, come è accaduto in questa stagione di caccia, dove decade persino il decreto che tentava di farci entrare in Europa, vietando di sparare nelle aree Sic e Zps (tutelate dalle norme comunitarie), a causa dell´ostruzionismo in un Parlamento che non fa in tempo a convertirlo in legge, dove ben 13 regioni abusano del meccanismo delle deroghe per uccidere specie protette come peppole e fringuelli e allungano i periodi di caccia previsti dalla legge nazionale».

Il Panda consegna tre magli nere a Toscana, Liguria, Veneto «per aver emanato leggi sulla caccia, piani faunistici venatori e attuazione della direttiva Uccelli dell´Unione Europea in totale contrasto con le norme comunitarie» e traccia l´immagine di un paese ostaggio di una minoraza dell´1% di cacciatori che ignorano le leggi sulla proprietà privata, ma anche dove il bracconaggio è ancora norma in zone lacustri ed isole, «dove si spara persino da bunker interrati, si seminano trappole, lacci, reti, si ingannano uccelli di pochi grammi con richiami vivi o elettromagnetici vietati dalla legge e che fanno recapitare migliaia di animali feriti o uccisi ai Centri di recupero». Secondo gli ambientalisti sono dieci le specie protette portate sull´orlo dell´estinzione dalla caccia illegale: orso bruno marsicano, grifone, falco pecchiaiolo e altri uccelli migratori, istrice, lontra, lince, lupo, gallina prataiola e persino il dattero di mare.

E questo il succo del dossier "radiografia di un paese contronatura e fuori dall´Europa" presentato al centro di recupero animali selvatici della Maremma di Semproniano alla vigilia della chiusura della stagione venatoria il prossimo 31 gennaio.

«E´ urgente invertire la rotta di un paese dove la quasi totale maggioranza degli italiani è persino contraria a qualsiasi attività venatoria – dice Fulco Pratesi, presidente del Wwf Italia - e ricondurre questa attività a semplice esercizio ricreativo riducendo il suo forte impatto, insieme al bracconaggio, sulla fauna»

Il Wwf fa 4 richieste:
«Alle Regioni, chiediamo di rispettare le leggi europee e quelle della natura abbandonando la tentazione di ottenere consensi elettorali in cambio delle concessioni ai cacciatori; al Parlamento e al Governo chiediamo di approvare rapidamente le norme che applicano la direttiva Habitat sulla fauna e habitat naturali (anche per evitare pesanti sanzioni dall´Unione Europea) e appoggiare la proposta di legge di modifica dell´articolo 842 del Codice civile che vieterebbe finalmente di cacciare nei terreni privati anche se non recintati; infine ai cacciatori ´illuminati´ di uscire allo scoperto appoggiando le richieste delle associazioni e affrontando anche confronti pubblici sui possibili convergenze con amministratori locali e associazioni venatorie».

Per Pratesi «questo è forse il momento più favorevole per agire e lasciarsi alle spalle le polemiche strumentali e inutili e convergere finalmente tutti su un obiettivo comune che è quello di proteggere il nostro patrimonio comune di biodiversità che passa necessariamente attraverso la rigida regolamentazione dell´attività venatoria ed un appoggio forte con strumenti e mezzi alla lotta al bracconaggio. Il percorso è semplice: si tratta solo di una questione di buona volontà».

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