[31/01/2007] Parchi

Arci Caccia contro «la doppiezza del Wwf e l´arrembaggio elettorale dei Verdi»

LIVORNO. A caccia chiusa Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arci Caccia, traccia un primo bilancio sulla stagione: «l´attività venatoria – dice – ha risentito fortemente dei mutamenti climatici che hanno interessato l´Europa ed il nostro paese. Con un inverno mite si è infatti verificata una sostanziale diminuzione del passaggio della fauna migratoria. Si tratta di fenomeni preoccupanti che rappresentano campanelli d´allarme per l´ecosistema dell´intero pianeta e che non possono rimanere inascoltati«.

Per Veneziano anche i cacciatori devono promuovere la corretta gestione del territorio, creare le condizioni per l´accoglienza della fauna migratoria e ricostruire il patrimonio faunistico stanziale anche a tutela della biodiversità. «Pratiche ed attività di volontariato che l´Arci Caccia ed i suoi associati hanno sempre perseguito e promosso in questi anni rifiutandosi di appoggiare politiche scellerate come l´acquisto di selvaggina dai paesi esteri o le promesse demagogiche su tempi, specie e superfici cacciabili. Ribadiamo con forza che occorre partire dalla piena e coerente applicazione della legge 157 del 1992 per gestire l´attività venatoria nel rispetto della sostenibilità ambientale e faunistica. Così come testimoniato da quelle aree del paese dove la legislazione è correttamente attuata»".

Il presidente Arci Caccia attacca le misure sulla caccia contenute nella finanziaria: «Sminuisce il ruolo dell´Istituto nazionale di fauna selvatica (Infs). Questo istituto, che poterebbe rappresentare un valido strumento scientifico, deve mantenere un alto profilo di autonomia svincolato dai condizionamenti politici. La scelta di assegnarne il controllo al ministero dell´ambiente non garantisce questa inderogabile necessità, oggi e nel futuro. Senza dimenticare poi che le regioni hanno perso la prerogativa di definire, insieme ai ministeri competenti, le linee di indirizzo per la regolamentazione dei Siti di Interesse Comunitario e delle Zone di Protezione Speciale».

Ma non manca una risposta al duro comunicato del Wwf di ieri ed un affondo contro i Verdi: «Non stupiscono più di tanto le affermazioni del Wwf e del suo presidente Fulco Pratesi che ancora una volta, invece di indicare linee di indirizzo sostenibili, confonde l´attività venatoria con il bracconaggio, peraltro condannato con forza dalla nostra associazione, e riporta dati inverosimili e privi di ogni riscontro statistico manipolandoli a suo piacimento. Alla doppiezza cronica del Wwf corrisponde l´arrembaggio elettorale dei Verdi (forse perché pensano a eventuali elezioni anticipate?) che in caduta libera, di fronte al mutamento dei scenari politici, cercano nella nicchia della demagogia le proprie speranze di sopravvivenza. Ora viene addirittura rispolverato il tema dell´ingresso dei cacciatori nei fondi privati, già oggetto nel passato di sonore batoste politiche e referendarie. Tutto fa brodo al carro della strumentalità – conclude Veneziano - anche percorrere strade che poterebbero al consumismo venatorio e alla mercificazione della fauna. Per fortuna in Italia potremo contare ancora una volta sulla concretezza e la responsabilità dei coltivatori e delle imprese agricole!».

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