[01/02/2007] Consumo

La direttiva nitrati mette in difficoltà la zootecnia italiana

FIRENZE. La direttiva sui nitrati dell´Ue rischia di mettere in difficoltà molte aziende zootecniche italiane e il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Giuseppe Politi si fa portavoce del disagio degli agricoltori: «Appare sempre più urgente la necessità di sostenere le regioni al fine di ottenere un Piano di adeguamento relativo alla messa in conformità rispetto ai vincoli della condizionalità e alle delimitazioni delle aree vulnerabili, soprattutto dove è di assoluta gravità l´impatto dell´applicazione della direttiva nitrati. Questo Piano di adeguamento - afferma Politi - è indispensabile per assicurare un impatto morbido dei provvedimenti e, nello stesso tempo, permettere l´avvio di investimenti per impianti aziendali a biogas, di compostaggio e coltivazioni fitodepuranti, in maniera che nelle regioni, specialmente quelle del Nord Italia, dove il problema determinato dalla direttiva nitrati è fortemente sentito, si possano dare risposte valide alle preoccupazioni dei produttori zootecnici. Senza di ciò, si avrebbero pesanti conseguenze per il settore della zootecnia, innestando anche un pericoloso processo di abbandono produttivo».

Insomma la zootecnia e l´agricoltura italiana non sono pronte per i limiti precisi imposti dall´Unione europea.

«La questione nitrati - sottolinea il presidente della Cia - sta alimentando grandi preoccupazioni tra i produttori, poiché il rispetto dei vincoli posti dall´Unione europea rischia di essere pagato a caro prezzo, con gravi ripercussioni per le aziende e per importanti comparti dell´agroalimentare italiano di qualità, come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano e il Prosciutto di Parma. L´avvio di un Piano di adeguamento è, quindi, l´unica strada da percorrere per garantire agli allevatori bovini e suini di proseguire nella loro attività salvaguardando, nel contempo, i livelli produttivi della nostra zootecnia».

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