[02/02/2007] Comunicati

La sporca dozzina di Legambiente

ROMA. Legambiente stila la classifica degli impianti italiani che scaricano più CO2 in atmosfera. La "sporca dozzina": elaborata su dati Eper (il registro europeo delle emissioni industriali nell´atmosfera e nelle acque). «Sono loro infatti – spiega Legambiente - seguiti dal settore dei trasporti e dell´energia per usi civili, a produrre la maggiore quantità di CO2, il gas responsabile dell´innalzamento delle temperature del pianeta».

A guidare la classifica tre impianti pugliesi: la centrale termoelettrica Enel di Brindisi sud, che emette 15 milioni 340 mila tonnellate di anidride carbonica l´anno e l´Ilva di Taranto, che supera gli 11 milioni di tonnellate annue, poi c´è la centrale termoelettrica Edison, sempre a Taranto, che si attesta sui 10 milioni.

La raffineria sarda Saras, la centrale Enel di Montalto di Castro, e l´impianto termoelettrico Enel di Fusina (Venezia) immettono ognuna nell´aria più di 5 milioni di tonnellate di CO2 all´anno.

Seguono la centrale termoelettrica Endesa di Fiume Santo, la Tirreno Power di Vado Ligure, ´Edipower di San Filippo del Mela, la raffineria di Gela, la centrale termoelettrica Enel di La Spezia, e la centrale Enel Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, con una produzione di 2 milioni e 955 mila tonnellate di CO2 all´anno.
«Un bilancio pesante per il nostro Paese – commenta Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - . Cinque di questi impianti sono alimentati a carbone e uno a pet coke. E´ fuori di dubbio che all´Italia serve una riconversione a combustibili meno inquinanti, come il gas, e una gestione più razionale dell´uso e della produzione d´energia. C´è la necessità di avviare al più presto un´azione puntuale, per intervenire sui singoli impianti inquinanti e nello stesso tempo per riorganizzare tutto il settore e invertire la rotta, promuovendo le rinnovabili, l´efficienza energetica e le tecnologie pulite».

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