[05/02/2007] Comunicati

I Verdi toscani tra contestazioni e intenti unitari

FIRENZE. Non è stato un week end facile per i Verdi toscani, chiamati a votare e scegliere tra le due mozioni presentate, apparentemente molto vicine l’una all’altra, visto che esprimevano gli stessi candidati come co-portavoci. Se infatti è certo che a tenere le redini del Sole che ride in Toscana saranno d’ora in avanti la pratese Daniela Morra e l’ex assessore provinciale di Firenze Mauro Romanelli, quello che non può essere ignorato è il dibattito che si è sviluppato prima e dopo il verdetto delle urne, che ha assegnato alla lista 1 - per intendersi quella di Boco e Roggiolani, ma anche di Lupi e di Del Lungo - 940 preferenze, mentre alla lista 2 sono andati 346 voti (lista che fa riferimento ad Artusa e Signorini).

Proprio la portavoce uscente Maria Rita Signorini invita ad usare prudenza nel commentare i risultati, annunciando che i voti sono tutt’altro che ufficiali: «Invieremo le schede a Roma – spiega – perché in diverse province l’affluenza è particolarmente sospetta e quindi contestiamo con fermezza questi dati: per fare politica serve completa chiarezza e su questo siamo pronti ad andare allo scontro frontale».

I dati di affluenza alle urne (i Verdi votano nelle singole federazioni), sono i seguenti: Pistoia 89,66; Massa 88,29; Pisa 71,93; Prato 70,8; Lucca 19%; Firenze 42,18; Grosseto 60,80; Livorno 53,42; Arezzo 60,14; Siena 54,92

«Con questi dati avrebbe vinto ha vinto l’ala cosiddetta intransigente – prosegue Maria Rita Signorini - ora staremo a vedere come si sviluppano le cose soprattutto dal punto di vista della permanenza nella maggioranza. Noi riteniamo che una presenza nell’Unione sia fondamentale per fronteggiare gli allarmi che arrivano a livello globale ma anche per le varie emergenze sul territorio. Abbiamo il dovere di fare da pungolo all’interno di Toscana democratica e non possiamo certo pensare che la nostra regione possa fare a meno degli ambientalisti. Se stiamo dentro si può lavorare su tanti aspetti, stando fuori sarà più difficile. Al momento è prematuro dire che cosa accadrà fra qualche settimana, ma è tutto il partito che deve mettersi in discussione. Noi abbiamo fatto una scelta significativa: non abbiamo accettato di andare al massacro presentando due portavoci diversi, e ci siamo posti nella condizione di mantenere un partito unitario. Spero che alla fine si riuscirà tutti ad andare nella stessa direzione».

Più serena la lettura da parte di Claudio Del Lungo, attuale assessore all’ambiente del Comune di Firenze, che ha votato la mozione vincitrice. «Io direi che è stato un congresso fortemente unitario che ha eletto all’unanimità due coportavoci – afferma Del lungo – più che una divisione effettiva, le due mozioni hanno rappresentanto una sorta di suddivisione geografica, ma ricordiamo che in passato abbiamo avuto fino a quattro mozioni, mentre ieri abbiamo votato tra due mozioni che nel loro piano politico erano entrambe condivise da tutti, con due obiettivi strategici chiarissimi: il primo era quello di confermare al collaborazione con le altre forze del centrosinistra intese come campagne di viaggio, quindi sia da una parte Rifondazione e Comunisti italiani, sia dall’altra con la componente Ds-Margherita».

Il secondo punto sottolineato da Del Lungo come comune nelle due mozioni è «l’urgenza di rispondere alle emergenze ambientali globali sempre più impellenti, dicendo che deve essere dato spazio alle politiche che solo i Verdi oggi propongono, soprattutto laddove siamo al governo, altrimenti noi abbiamo sempre la valigia pronta».
Ma il caso della valigia in mano secondo Del Lungo non è quello toscano: «Non vedo un rischio di uscita dal governo regionale – assicura Claudio Del Lungo - Martini ha dato risposte chiare incitandoci ad andare avanti sui progetti proposti dai verdi: abbiamo carta bianca sia in regione sia per esempio qui al comune di Firenze. Il confronto resta intenso su alcuni temi come per esempio quello energetico e su situazioni particolari come il rigassificatore di Livorno, ma si tratta comunque di un confronto costruttivo e da sempre presente».

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