[05/02/2007] Urbanistica

Progetto Ikea, Ciuti: «Confidiamo nell´attenzione alla sostenibilità dell´azienda...»

VECCHIANO (Pisa). Stasera il consiglio comunale di Vecchiano sarà tutto concentrato sul progetto targato Ikea, che propone di realizzare un centro commerciale gigantesco (5 volte più grande dei Gigli di Prato, ndr): in un’area di 340mila metri quadrati delimitata da Aurelia, Firenze-mare, A12, e case di Migliarino troverebbero spazio 57.000 metri quadrati coperti destinati al commercio non alimentare («I Gigli» sono su 11.000 metri quadrati), 18.000 dei quali se li riserverà Ikea, 18.000 andrebbero alla grande distribuzione, 12.000 alla media, 6.000 alla piccola. Poi un parcheggio per 6.000 auto e 150 appartamenti.

«Non ho ancora visto la proposta reale e per questo stasera andrò a Vecchiano personalmente – dice l’ingegnere e architetto Riccardo Ciuti, responsabile urbanistica della rivista Locus – di sicuro non mi sono piaciuti i termini entusiastici con cui il progetto è stato presentato inizialmente tutti volti a magnificare i 500 posti di lavoro previsti».

In effetti la decisione che dovrà prendere l’amministrazione comunale è tutt’altro che semplice, considerando sia gli aspetti positivi (soprattutto economico-occuopazionali), sia quelli negativi (una cementificazione imponente a due passi dal parco di San Rossore e gli effetti sulla viabilità, che sarebbe in gran parte da rivedere).

«Il progetto viene erroneamente definito dell’Ikea – prosegue Ciuti –in realtà si parla anche di altri soggetti della grande distribuzione e poi di molte case. Tutte situazioni che forzerebbero gli strumenti urbanistici comunali, anche perché quella zona dell’Aurelia è già in fase di saturazione oggi, in molti giorni dell’anno. Quello che almeno sulla carta dovrebbe rasserenarci è che l’immagine che Ikea si è costruita in tutti questi anni, è di soggetto attento alle questioni della sostenibilità. Vedremo alla prova dei fatti come si dimostrerà».

Dal punto di vista della reazione a livello locale si segnala che almeno in questo caso il comitato di turno non è per il no a prescindere. Il Comitato per il parco infatti distingue l’insediamento Ikea, che sarebbe sopportato se non ben visto, dagli altri centri commerciali che invece insieme alle case non dovrebbero essere realizzati. Il vincolo (o compensazione) per il punto vendita Ikea, sarebbe rappresentato da una rivisitazione della viabilità della zona.

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