[06/02/2007] Energia

Vigni (Se): «Dire no al nucleare è una questione di realismo»

ROMA. «Pensare di tornare al nucleare, per un paese come l’Italia che al nucleare ha rinunciato venti anni fa, è una strada sbagliata ed impercorribile. Non solo perché restano irrisolti problemi di sicurezza, in particolare nello smaltimento delle scorie radioattive, ma anche per i costi». Così Fabrizio Vigni (Nella foto), portavoce nazionale di Sinistra Ecologista, interviene in merito al dibattito sull’utilizzo dell’energia nucleare che si sta sviluppando anche su greenreport.

«Se si considerano i costi complessivi dell’intero ciclo, dalla costruzione di una centrale fino allo smaltimento delle scorie, - prosegue Vigni - ci troviamo infatti di fronte a costi insostenibili. A meno che non se ne faccia carico lo Stato: ma in Italia, se non sbaglio, si è scelta la via della liberalizzazione. Dire di no al nucleare non è dunque una scelta ideologica, ma una questione di realismo. Altra cosa è invece prevedere che l’Italia partecipi ai programmi di ricerca sul cosiddetto nucleare sicuro, che appare però un futuro ancora lontano».

«Siamo ben consapevoli – continua – della necessità di una diversificazione delle fonti e che la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili non potrà che essere graduale. Il punto fermo comunque è che l’Italia debba avere una politica energetica coerente con il protocollo di Kyoto. Le priorità assolute, in questo senso, sono l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Dobbiamo recuperare il forte ritardo che ci separa dai paesi europei più avanzati. Investire in questa direzione significa non solo aiutare l’ambiente, ma anche ridurre i costi per le imprese e le famiglie. Tecnologie pulite ed energie rinnovabili rappresentano la nuova frontiera per la ricerca, l’innovazione, la competitività economica di un paese. E’ per queste ragioni – conclude Vigni - che stiamo dando vita ad una campagna, su tutto il territorio nazionale, sull’efficienza energetica e sulle fonti pulite che si svilupperà per tutto il mese di febbraio».

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