[07/02/2007] Energia

Legambiente: «In Toscana basta un rigassificatore»

LIVORNO. Per i Ds toscani e della costa livornese non solo il rigassificatore di Rosignano si può (e si deve) ancora fare, ma lo si può realizzare anche se a poche miglia marine sorgerà il rigassificatore Olt alla Meloria ed a pochi chilometri, a Piombino, approderà il "tubone" del gas algerino.

Una posizione allineata su quella dell´amministratore delegato dell´Eni, Paolo Scaroni, che chiede di costruire tutti i rigassificatori richiesti ed in progetto in Italia.
Una posizione che rischia di allontanare i Ds non solo dai loro alleati Verdi in regione e in provincia di Livorno, da sempre contrari al rigassificatore a Rosignano e che appoggiano il movimento anti-Olt a Livorno, ma anche da un´associazione ambientalista come Legambiente che non nega la necessità di costruire alcuni rigassificatori in luoghi strategici della rete di distribuzione dell´energia nazionale, come elemento di transizione energetica verso le energie rinnovabili e di diversificazione dell´approvvigionamento di gas naturale, anche come alternativa meno inquinante al petrolio, al carbone ed alle rinascenti smanie nucleariste.

Abbiamo sentito il presidente di Legambiente Toscana, Piero Baronti, e ci ha detto di non condividere la nuova accelerazione impressa dai Ds che cambia le carte in tavola e ci ha rimandato alla posizione espressa in un articolo del maggio scorso, firmato in comune con il presidente nazionale dell´associazione Roberto della Seta, e basato su un concetto chiaro: «Un solo rigassificatore e riconversione delle centrali».

Della Seta allora diceva a greenreport di credere «che non competa totalmente a un´associazione ambientalista decidere la localizzazione. Ci sono due progetti, uno è largamente avanzato, quello della Olt di Livorno, l´altro è ancora in una fase preliminare. In linea generale io penso che ci siano pro e contro per entrambi. Per esempio l´Olt ha come contro quello di essere realizzato con tecnologia molto sperimentale, e con una taglia più piccola degli 8 miliardi di metri cubi standard, comportando così la necessità di qualche impianto in più nel resto del Paese».

E ancora: «Rosignano pone diversi problemi, innanzitutto esiste un maggiore rischio di incidenti per la popolazione perché l´impianto sta a terra. Il pro è che far passare questo progetto sarebbe la strada per avviare forti compensazioni ambientali, visto che in quella zona c´è molto da bonificare e risanare. Quindi pro e contro per entrambi i progetti, l´importante è che venga fatta una valutazione più rigorosa di quella fatta fino ad oggi. Chiediamo a tutti i livelli istituzionali di fare il loro mestiere e di farlo bene. E pretendiamo che nel momento in cui venisse approvato uno dei due, venga immediatamente scartata la possibilità di fare il secondo. Due rigassificatori a pochi chilometri l´uno dell´altro è assolutamente insensato, mentre è realistico e ragionevole pensare che la Toscana possa ospitare un impianto».

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