[07/02/2007] Parchi

Gli oranghi, le foreste e la certificazione

LIVORNO. Le foreste tropicali dell Sud-est asiatico, ultimo rifugio degli orang utan, spariscono molto più rapidamente di quanto previsto dagli esperti, almeno a quanto si legge in un nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l´ambiente (Unep).
A Sumatra e nel Borneo, le foreste sono distrutte così rapidamente che entro il 2022 ne resterà solo l´8% se non verranno messe in campo azioni urgenti entro 5 anni, ma questa soglia fatidica potrebbe essere comunque raggiunta entro il 2032.

Le foreste tropicali sono essenziali per la sopravvivenza degli Oranghi ma anche di alter specie minacciate come la tigre e il rinoceronte di Sumatra o l´elefante asiatico. Non rimangono più che tra i 45 mila e i 69 mila orang-utan che vivono allo stato selvaggio nel Borneo e non più di 7.300 a Sumatra.

«L´abbattimento illegale di alberi distrugge le fonti di alimentazione di numerose popolazioni locali che dipendono dalle foreste, portando all´esaurimento della ricchezza naturale delle risorse forestali in Indonesia – sottolinea Achim Steiner, direttore dell´Unep in un comunicato pubblicato a Nairobi – A questo livello, l´abbattimento illegale non è fatto da individui impoveriti ma da una rete commerciale ben organizzata ed insaziabile»
L´Unep ha rivolto un appello ai governi ed alla comunità internazionale ad aiutare le autorità indonesiane a rafforzare la sorveglianza nei.

«I parchi nazionali sono una delle pietre angolari del nostro obbiettivo per il 2010 in material di riduzione del tasso di perdita della biodiversità - ha sottolineato Achim Steiner - e sono ugualmente preziosi per l´ecoturismo e la creazione di nuove risorse per la popolazione. La loro protezione è vitale per questi obbiettivi internazionali e per il concetto stesso di zone protette».

L´Indonesia ha, tra molte difficoltà e pressioni, intrapreso una lotta attiva contro l´abbattimento illegale dei alberi, in collaborazione con numerosi programmi internazionali. Il rapporto Unep sottolinea nondimeno la necessità di un sostegno internazionale a questi sforzi.

Il perché lo spiega H.E. Rachmat Witolear, ministro dell´ambiente dell´Indonesia che attualmente presiede anche il Consiglio di amministrazione dell´Unep: «attualmente siamo impegnati in un combattimento ineguale, che potrà essere vinto a medio o lungo termine grazie ad un processo di certificazione. Questo processo può aiutare i consumatori a scegliere tra il legno egli oggetti a base di olio di palma prodotti in maniera durevole e questi altri prodotti realizzati in maniera illegale e senza considerazione per la sostenibilità».

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