[08/02/2007] Rifiuti

Il problema dei rifiuti all´Elba si risolve con il gas?

PORTOFERRAIO (Livorno). Il sindaco di Portoferraio, Roberto Peria, rispondendo al suo collega di Rio Marina, l´onorevole Udc Bosi, che chiedeva di coinvolgere nella gestione dei rifiuti all´Elba una grande azienda continentale, ha detto che proprio per far questo «da circa sei mesi siamo in contatto con Consiag, uno dei più grandi gruppi pubblici della Toscana». Una risposta un po´ strana visto che Consiag non si occupa certo di rifiuti, ma di acqua e gas. Chiediamo quindi a Peria cosa sta succedendo.

«Guardi, intanto bisogna fare un passo indietro e spiegare la situazione di emergenza strutturale in cui si trova l´Elba. Se non riusciamo ad ottenere entro ottobre i risultati di recupero e ristrutturazione degli impianti necessari si rischia che salti tutto. L´assessore provinciale Garufo in una recente riunione con gli amministratori elbani ha proposto una bozza di intesa per il conferimento all´Elbana servizi ambientali (Esa) della discarica di Literno, nel Comune di Campo nell´Elba, per fare anche il progetto definitivo della sistemazione del corpo A della discarica e l´adeguamento del corpo B. Questo accoglie, integra, supera e migliora il progetto presentato dal comune di Campo e affida gli impianti elbani ad un solo soggetto: Esa. Su questo ci siamo trovati tutti d´accordo, compreso il comune di Campo nell´Elba, meno Rio Marina che teme che così aumenti il capitale di Esa e del comune di Portoferraio».

Non le sembra un po´ strano, visto che mentre all´Elba discutete di chi deve gestire una discarica in Toscana si parla di gestore unico e di holding?
«Bisognerebbe chiederlo ad altri, ma mi pare che Bosi, sollevando il caso Esa-Literno, non si sia mosso da solo, la sua posizione sembra avere sponde importanti anche in provincia»

Ma insomma, l´accordo che viene osteggiato cosa prevede?
«Di integrare il progetto di Campo nell´Elba, che mancava di un piano di gestione della discarica, ridisegnarlo ed integrarlo con i pezzi che mancano e poi procedere all´ampliamento necessario. Ci sono anche 2 milioni e 700 mila euro già stanziati. Non dico che vogliamo i complimenti per aver raggiunto questi risultati e questa unità d´intenti, ma almeno il riconoscimento del lavoro svolto da Portoferraio».

E allora perché tutte queste contrarietà?
«Per una strana coincidenza anche Bosi, si è rivolto a Consiag con tutt´altra idea: vuole segare Esa. Ma credo proprio che Consiag ricerchi compatibilità generali, non certo di gestire i rifiuti in un comune di 2 mila abitanti. Non accetto il ricatto di chi dice se volete che Esa gestisca il recupero ed acquisisca Literno dovete far entrare Consiag nel capitale sociale. L´ampliamento di Literno è una necessità per tutta l´Elba, su questo non si possono fare ricatti».

Si ma perché Consiag da Prato dovrebbe aver interesse a sbarcare all´Elba?
«Consiag si sta strutturando in vista della corsa finale alla holding in Toscana. Consiag fa gas e credo che l´interesse per l´Elba sia in funzione del passaggio del metanodotto algerino dalla nostra isola. Ci hanno visto lungo».

Si ma cosa c´entra il gas algerino con i rifiuti?
«Si tratta di una grande azienda pubblica, sana e che vuole occasioni di diversificazione, anche con investimenti nel campo dei rifiuti, per diventare una multiservizi. In questo rientra tutta la discussione su holding ed Ato. Non vogliono smantellare Esa, ma entrare nel capitale. Si parla di 10 milioni di euro di possibili investimenti»

Si ma la stranezza di Consiag e rifiuti rimane.
«Siamo ancora alla fase della verifica preliminare, se non ho la certezza della serietà dell´operazione non vado avanti. Comunque Consiag che è una grossa impresa regionale che può consentirci percorsi innovativi, su questo si può ragionare, perché altrimenti, con queste risorse e strutture Esa rimane schiacciata sul contingente, mentre l´Elba ha bisogno di recuperare terreno il più velocemente possibile. Una gruppo a completo capitale pubblico, che ha un modello di gestione che consente anche ai "piccoli" di contare con decisioni condivise, può darci queste garanzie, con ricadute positive sul territorio».

E come pensate di attuarlo questo nuovo modello, con la discarica di Literno?
«No, l´ampliamento di Literno è necessario per affrontare l´emergenza, ma le discariche non mi piacciono. Ma se all´Elba vogliamo fare davvero una differenziata di alto livello e con grandi percentuali, bisogna dar vita ad un ciclo dei rifiuti virtuoso, che si apre e si chiude all´Elba, senza dover mandare la nostra spazzatura in continente pagando costi esorbitanti. Quindi rewamping dell´impianto del Buraccio, sistemazione e ampliamento di LIterno, ma prima di tutto riduzione dei rifiuti, con più vetro e meno plastica, impiantistica dedicata alla differenziata, riduzione degli imballaggi in entrata, realizzazione di una moderna raccolta differenziata in tutti i comuni dell´Elba con riciclo, recupero e riuso in loco di tutto quanto è possibile». Tutto questo ben di dio, in partnership con una azienda che non si è mai occupata di rifiuti e in mezzo a un dibattito provinciale e regionale che da mesi propone aggregazioni almeno su scala di area vasta per rendere efficienti ed efficaci gli attuali servizi di gestione. Misteri della modernità?

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