[09/02/2007] Parchi

Parco di S. Silvestro, Zucconi raccoglie l´appello di Francovich, Tanelli e i 30 professori

I recenti interventi del Prof. Francovich e del Prof. Tanelli, e prima l’appello di 30 docenti universitari, indicano che il parco archeominerario di San Silvestro è un patrimonio culturale di rilevanza nazionale ed europea. Il Comune deve esserne orgoglioso perché il parco è, prima di tutto, il risultato di sue scelte. Per questo oggi sono richieste politiche coerenti di tutela. I gravi conflitti emersi nel corso del 2006 con la vicina cava costituiscono minacce reali.

Non bastano la sterile constatazione cronologica che la cava c’era prima del parco o appelli generici alla convivenza.
Quando si avviano processi di questa rilevanza, sostenuti da ingenti investimenti pubblici, nazionali ed europei, occorre avere una strategia per governare i conflitti, consapevoli che le cave - per loro natura - sono attività destinate a cessare mentre il patrimonio culturale deve essere tutelato nel tempo perché rappresenta una risorsa durevole per la nostra identità e per la qualificazione dello sviluppo economico futuro, compreso quello locale.
La mina che a giugno ha scagliato pietre nel parco, il camion precipitato sui sentieri, le polveri e i rumori, i crescenti microsismi provocati dalle mine (che hanno sicuramente effetti negativi sulla conservazione del sito archeologico di Rocca San Silvestro), sono tutti episodi che mettono in luce conflitti reali, gravi ed incombenti.

Ed i conflitti non nascono dal nulla: sono il risultato di scelte che riguardano i piani urbanistici, la liberalizzazione della vendita del calcare, i piani di coltivazione approvati negli anni e le modalità di conduzione della cava.
Spiace che il Comune non abbia sentito il bisogno di coinvolgere la sua Società per l’approvazione dei piani di coltivazione; forse potevano emergere suggerimenti per la migliore convivenza anche perché riduzione delle polveri e dei rumori, sicurezza, buona conduzione dell’attività estrattiva, ripristini, servono non solo al parco ma anche alla sicurezza e alla qualità ambientale di chi lavora in cava.

Spiace che la Società Cave, anziché porsi il problema di evitare che le mine scagliassero pietre nel parco, abbia contestato la proprietà dei terreni acquistati dal Comune nel 1995, meta di visita da oltre 10 anni ed oggi inaccessibili.

Sorprende il ritardo con cui, dopo il tragico incidente di ottobre, in cui ha perso la vita un autista della cava, si è preso atto della necessità di lavori urgenti e indifferibili per la sicurezza della strada e del parco.

Anche sui ripristini ambientali, obbligatori per legge, il quadro che emerge non può dirsi soddisfacente. Il fronte della cava, da decenni, si sta solo ampliando e non sono visibili proporzionati ripristini che avrebbero senz’altro potuto ridurre il grave impatto su un paesaggio che non è solo la collina più emergente della Val di Cornia., ma anche un sito naturalistico d’interesse comunitario, un’area naturale protetta, una concentrazione di vincoli archeologici, un sito minerario d’interesse storico, un parco che - come affermano Francovich e Tanelli - rappresenta un modello europeo di valorizzazione.

Serve dunque uno scatto per rilanciare il processo che i Comuni hanno saputo intraprendere dal basso, suscitando attenzione e speranze diffuse in ambito nazionale: prima con i piani urbanistici, poi con un fecondo rapporto con la ricerca scientifica ed infine con la costituzione di una società per la realizzazione e la gestione dei parchi.

Un processo che ha coinvolto anche 90 imprese turistiche che, nel tempo, hanno manifestato crescente apprezzamento per i beni valorizzati fino a sostenere la Società Parchi e a collaborare per uno sviluppo qualificato e responsabile del turismo.
San Silvestro e Populonia, le coste dei parchi di Rimigliano e della Sterpaia, Montioni, sono oggi beni che hanno anche una straordinaria rilevanza economica per la Val di Cornia. Per questo è necessario tutelarli rigorosamente, ascoltando, senza fastidi, coloro che c’invitano a fare bene e responsabilmente il nostro lavoro.

*Presidente della Società Parchi Val di Cornia

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