[12/02/2007] Energia

Rigassificatore di Brindisi: cinque arresti, c´è anche l´ex sindaco

BRINDISI. «Sarà la magistratura a dire come stanno le cose, e aspettiamo l’esito dell’inchiesta. Però si può già dire che la fretta che ha caratterizzato la scelta di quella localizzazione e il percorso seguito nell’organizzazione dei lavori sono sempre stati sospetti».
Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, commenta così il sequestro dell’area di Capobianco (nella foto), a Brindisi, e i cinque arresti compiuti questa mattina per reati legati alla realizzazione dell’impianto di rigassificazione della British Gas.

Tra gli arrestati c’è anche l’ex sindaco di centrosinistra di Brindisi, Giovanni Antonino (fino all´ottobre 2003). Sono stati arrestati anche un imprenditore, Luca Scagliarini, e tre dirigenti della Brindisi Gas (società costituita ad hoc da British) che furono coinvolti nel processo autorizzativo dell´impianto. L´operazione è stata compiuta da personale della Digos della questura di Brindisi e da militari della Guardia di finanza.

L´area di Capobianco antistante il porto di Brindisi è stata posta sotto sequestro. Le agenzie di stampa fanno sapere che sono in corso acquisizioni di documenti nei ministeri delle Attività produttive e dell´Ambiente, a Roma. A Roma sarebbero in corso anche perquisizioni e sembra che la notifica di informazioni di garanzia sia per reati legati al procedimento autorizzativo dell´impianto.

«Legambiente è contraria sin dall’inizio alla scelta di quell’area per il rigassificatore – ha detto sempre il presidente Della Seta – Il progetto è pericoloso per l’incolumità dei cittadini; l’impatto del petrolchimico è già abbastanza pesante».

«Il no di Legambiente – prosegue – non è ai rigassificatori, di cui l’Italia ha bisogno per ridurre la dipendenza dal petrolio e combattere i mutamenti climatici. Ma il rigassificatore nel porto di Brindisi è una scelta insensata, prima la si abbandona e prima sarà possibile ragionare di più opportune localizzazioni».

Legambiente, insieme ad altre associazioni ambientaliste, ha quindi inviato questa mattina un telegramma al presidente del Consiglio Romano Prodi, al ministro per lo sviluppo Pier Luigi Bersani e al ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, per ribadire la richiesta dell’apertura immediata di una corretta procedura di autotutela per il ritiro dell’autorizzazione amministrativa, in linea con la decisione governativa del 27 dicembre scorso.

«Questa situazione – aggiunge Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – conferma le ragioni della lotta che da anni conduciamo per evitare la realizzazione di un impianto che, oltre a rappresentare un pericolo ambientale, non consente di dare risposte serie al grave problema della disoccupazione».

Intanto stasera a Livorno (ore 21) si terrà alla Camera di commercio un incontro pubblico sul tema “Riflessione sull´energia” al quale parteciperanno il ministro Pierluigi Bersani e il presidente della Regione Claudio Martini. Interverranno il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi e il segretario della Federazione Ds Marco Ruggeri.

Un incontro nel quale si discuterà anche del rigassificatore Olt di Livorno, già approvato, e quello di Rosignano per il quale i Ds locali e regionali, il sindaco di Rosignano e la Cgil, stanno spingendo molto.

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