[14/02/2006] Acqua

Agnoletto a greenreport: «La Bolkestein, una direttiva pericolosa»

BRUXELLES. Stamani è iniziata al Parlamento europeo la discussione sulla direttiva Bolkestein, o meglio sulla ex Bolkestein, visto che dopo una serie di modifiche dell’ultim’ora è stata ribattezzata semplicemente “Direttiva servizi”. L’obiettivo generale è quello di varare una direttiva che completi il mercato interno europeo, ma le polemiche sono tantissime.
«È una direttiva molto pericolosa – afferma l’europarlamentare Vittorio Agnoletto - perché stabilisce che la libertà di ciascun prestatore di servizi non può essere limitata da normative. Concretamente questo significa espropriare i poteri decisionali, le assemblee elettive, dai municipi fino ai governi. L’unica possibilità di porre dei limiti è contemplata a patto che le normative siano “necessarie, proporzionate e non discriminatorie”. L’inevitabile conseguenza è che sorgeranno molti contenziosi e finiranno tutti alla corte di giustizia europea».

Vittorio Agnoletto non è solo preoccupato per le conseguenze dei lavoratori ma anche per quel che concerne il mondo dei servi pubblici. «Nella direttiva Bolkestein parliamo di servizi – dice l’eurodeputato di Rifondazione – ma non è ben spiegato quali. Da un lato si pensa per esempio di escludere i servizi sanitari, e già sarebbe qualcosa. Ma per esempio nessuno dice nulla su acqua, rifiuti e beni comuni e sociali. Se passa la direttiva questa dergulation spingerà il prestatore di servizi a trasformare i dipendenti in lavoratori falsamente autonomi e applicare loro il dumping sociale».

Secondo Vittorio Agnoletto quindi le conseguenze saranno «l’abbassamento delle prestazioni dei servizi pubblici resi alla comunità e utenti, ma anche peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, che saranno inquadrati pagati in base al paese di origine dell’azienda. Ciò significa che molte grandi aziende tenteranno di spostare le proprie sedi nei Paesi dove il costo della vita è minore».

Vittorio Agnoletto non giudica quindi sufficienti le modifiche apportate in extremis alla direttiva e che tempo fa aveva alimentato la campagna sull´invasione del mitico "idraulico polacco": eliminata la dizione di "paese d´origine" trasformandola in "libertà di prestazione di servizi". Un cambiamento non solo lessicale, visto che la riscrittura dell´articolo 16 prevede una serie di disposizioni che regolano l´esercizio di un servizio in uno Stato membro nel rispetto del diritto del Paese in cui lo stesso servizio sarà effettuato.

Il parlamento europeo è comunque molto diviso e se l’opposizione delle sinistre è scontata, l’accordo tra democratici è socialisti è tutt’altro che stabile «anche perché – conclude Agnoletto -

La direttiva Bolkestein è in aperto contrasto con i movimenti sociali e i maggiori sindacati europei, che sono per il rigetto totale del testo»

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