[12/02/2007] Consumo

Un fiore dietro le sbarre: rieducare i detenuti nella casa circondariale sostenibile

FERRARA. Educare alla sostenibilità si può anche dietro le sbarre. Ci credono fortemente la Provincia di Ferrara e la Regione Emilia Romagna che hanno dato vita al progetto Casa Circondariale sostenibile. I cui frutti sono stati in questi giorni pubblicati in un manuale dal titolo "Un fiore dietro le sbarre”.

Il manuale è stato scritto e realizzato da Punto 3 per la Provincia di Ferrara e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il bando Infea 2005, racconta. Il progetto ha creato all´interno del carcere una scuola interna che ha inserito i temi dello sviluppo sostenibile in un percorso di rieducazione alla cittadinanza coinvolgendo 400 detenuti e 300 agenti di polizia penitenziaria.

"Un fiore dietro le sbarre" costituisce un documento preparatorio per tutti coloro che volessero affrontare percorsi di educazione ambientale all´interno degli istituti penitenziari.

Il progetto Casa Circondariale sostenibile vuole essere un laboratorio di sperimentazione per coniugare le attività di informazione ed educazione ambientale con attività sociali ed allargare le competenze dei Cea (Centri di educazione ambientali), sensibilizzandoli e rendendoli capaci di proporre percorsi di educazione ambientale ad una particolare categoria sociale di adulti: i detenuti.

Il principale elemento di innovazione e sperimentazione del progetto Casa Circondariale sostenibile è nella “particolarità dell’utenza” a cui vengono rivolte attività educative dei Cea, i detenuti appunto. L’importanza di avvicinare i Centri ai detenuti è insita nel ruolo stesso che la legge italiana affida alla detenzione, ovvero la rieducazione alla cittadinanza.

Far entrare l’educazione ambientale negli istituti di detenzione significa quindi arricchire il percorso rieducativo dei detenuti con i principi della sostenibilità, affinché al loro ritorno in società siano consapevoli dei corretti comportamenti ambientali che sono richiesti a tutti i cittadini. Per i Cea portare l’educazione ambientale all’interno delle Case Circondariali è l’occasione di coniugare alla consueta attività a carattere ambientale un alto valore sociale, corrispondendo al più ampio concetto di sostenibilità e ponendosi come soggetto capace di fornire occasioni di formazione civica e servizi utili alla comunità locale.

Inoltre, come avvenuto nel progetto Casa Circondariale sostenibile, i punti di contatto tra i Cea ed i detenuti possono essere molti: dalla produzione di materiale di sensibilizzazione da destinare ad altre utenze (opere grafiche, prosa, poesie, umoristica) alla stipula di convenzioni con cooperative sociali per l’utilizzo dei detenuti che affrontano percorsi di re-introduzione al lavoro nelle attività di manutenzione e gestione dei Cea stessi.

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