[12/02/2007] Urbanistica

Legambiente: «Non fate la pista da bob sulla spiaggia di Naregno»

CAPOLIVERI (Livorno). Starebbero per iniziare a Naregno, una spiaggia del Comune di Capoliveri, i lavori di messa in sicurezza che Legambiente definì una specie di pista da bob con sbocco sulla spiaggia.
«Si tratterebbe infatti di strettire e alzare fino a 2,5 m. – spiegano gli ambientalisti elbani - le "spallette" dell´attuale foce del fosso, che in realtà è una strada asfaltata con tanto di segnaletica, creando accanto una nuova strada rialzata che raggiungerebbe un nuovo ponte in diagonale per attraversare il corso d´acqua a monte. Le uniche concessioni alle richieste ed alle critiche di Legambiente sembrerebbero la realizzazione del tratto oggi asfaltato (e che si voleva cementare) in legname e la costruzione di una parte del lato di contenimento in materiale trasparente, per non costruire un nuovo ed ingombrante muro. Ben poco rispetto al notevole impatto paesaggistico dell´opera ed al fatto che così probabilmente si cerca di risolvere un problema idraulico velocizzando l´uscita del flusso d´acqua, ma si darà probabilmente il colpo di grazia finale alla già compromessa spiaggia di Naregno».

Legambiente e molti dei residenti e degli imprenditori turistici della località balneare chiedevano al comune di Capoliveri la rinaturalizzazione dell´alveo del corso d´acqua con l´eliminazione dell´asfalto e della spiaggia che secondo gli ambientalisti «passa per l´eliminazione della strada in "autobloccanti" di recente costruzione e dei muri di contenimento a monte che, insieme alla artificializzazione del fosso, hanno contribuito ad una imponente erosione dell´arenile. E´ chiaro che il progetto che il Comune vuole a tutti i costi mandare avanti, nonostante le proteste e un ricorso al Tar, rischia di aggravare i fenomeni erosivi che mettono a rischio la sopravvivenza l´unica risorsa sulla quale si basa l´economia di Naregno: la spiaggia. Dopo che si sarà realizzata la pista da bob – conclude il Cigno verde isolano - forse si cercherà di mettere una pezza con uno dei tanti costosi ripascimenti che durano il tempo di un inverno, perché non si vuole affrontare il vero problema dell´erosione delle spiagge che è a monte, sulla costa "indurita" e cementificata, e non a mare».

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