[12/02/2007] Energia

Tozzi: «Cari elbani, se non volete l´elettrodotto spegnete i climatizzatori»

PORTOFERRAIO (Livorno). Ma quanto consumano in realtà gli elbani ? Questa è la domanda che il neopresidente del parco nazionale dell’arcipelago Mario Tozzi, rivolge alle aziende di distribuzione «che devono giustificare il nuovo elettrodotto su dati scientifici incontrovertibili e non solo su logiche industriali».

Il Pnat cerca quindi di convincere prima Terna ed Enel distribuzione, poi la Regione Toscana, della necessità di uno stop per quello che riguarda il rinnovamento della rete di distribuzione di energia elettrica all´isola d´Elba.

Il progetto parla di un cavo sottomarino in sostituzione di quelli esistenti e una nuova linea, necessari a causa dell´incremento esponenziale dei consumi di energia elettrica nell´isola, specialmente per fare fronte al sempre crescente picco estivo dovuto al dilagare dell´uso dei condizionatori d´aria.

«Inoltre l´istituzione di nuove Zps e aree di tutela dell´avifauna – continua il comunicato delo Parco - rendono ancora più problematica ogni ipotesi di nuovi tracciati per gli elettrodotti. Per questo intendiamo aprire un tavolo di concertazione il 28 febbraio p.v a Portoferraio presso la sede del Parco per discutere con tutte le parti in causa».

Ma Tozzi va al cuore del problema: «D´altra parte agli isolani che contestano la nuova opera – spiega il presidente - dobbiamo nello stesso tempo domandare se sono disposti a consumare meno e a essere più efficienti nell´uso finale dell´energia. E a tutti dobbiamo far conoscere che si può produrre energia in modo rinnovabile e pulito, risparmiando sui consumi e evitando altre opere di grande impatto, solo se c´è la volontà politica di procedere su questa strada».

Arcipelago no-oil è una delle parole d´ordine del Parco: se tutti si autoproducessero almeno il 10-15% di energia con pannelli fotovoltaici o mini-eolico e provvedessero con collettori alla produzione di acqua calda potrebbe essere scritto un nuovo piano energetico che liberi progressivamente da fonti inquinanti e opere impattanti.

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