[13/02/2007] Parchi

Cinquemila sensori per spiare la vita segreta dei pesci

LIVORNO. Gli scienziati canadesi cominceranno presto a fissare microchip ai pesci e ad altri animali marini per seguire i loro movimenti e capire come sono influenzati dai cambiamenti climatici e dall´overfishing. Il progetto è già finanziato con 45 milioni di dollari canadesi (38 milioni di dollari Usa) ed andrà ad implementare e rafforzare due progetti pilota di ricerca analoghi già in atto sul litorale ad ovest degli Stati Uniti e del Canada. Il network di ricerca sarà ospitato dall´università di Dalhousie, ad Halifax.

Secondo gli scienziati, dall´avvento della pesca industriale negli anni 50 nei mari del Pianeta c´è stato un calo del 90% della popolazione di grandi pesci oceanici come il tonno bluefin ed il marlin blu gigante. Capire di più sulla vita dei pesci e sui loro spostamenti potrebbe quindi aiutare i governi ad assicurare la sopravvivenza di una risorsa alimentare ed economica importante.

«Le conoscenze che genererà il progetto – ha detto Eliot Phillipson, presidente della Canadian Foundation for Innovation e maggior finanziatore - trasformerà le pratiche di conservazione e di amministrazione delle industrie della pesca».

L´obiettivo finale è quello di realizzare una rete di 5.000 sensori in 14 regioni dell´oceano che rintracceranno fino ad un milione di animali. I più grandi dei quali, come i tonni, saranno controllati via il satellite. Ma non ci si occuperà solo di pesci: i microchip si potranno fissare anche ai pinguini ed agli orsi polari.

Infatti, il programma prevede di fissare i piccoli dispositivi con i microchip su pesci, squali ed altri animali, che trasmetteranno i segnali ad una rete dei sensori sul fondo marino. Questo permetterà di sapere dove stanno nuotando i pesci e di raccogliere informazioni su temperatura dell´acqua, salinità, luce ed altri fenomeni marini, usando ogni pesce come un elemento di trasmissione di dati a rete.

Fino a poco tempo fa, gli scienziati non capivano bene fenomeni su lunghe distanze, come le "migrazioni" del tonno o gli spostamenti degli squali bianchi del Pacifico dall´Africa fino in Australia e delle tartarughe dall´America Centrale che raggiungono il mare dell´isola di Pasqua.

Alcuni esperti ritengono che i modelli di diffusione dei pesci stiano cambiando a causa del riscaldamento degli oceani. A quanto pare, sia in Canada che in Alaska, i salmoni si stanno spingendo molto più a nord dei loro areali abituali.

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