[16/02/2007] Consumo

Sostanze chimiche, ora la priorità in Italia è l´attuazione del Reach

FIRENZE. Il regolamento Reach approvato lo scorso dicembre dal parlamento europeo è stato oggi al centro della discussione in un convegno organizzato a Firenze da Inca, il consorzio interuniversitario della chimica per l’ambiente, dall’Università di Firenze, quella di Pisa e dalla Società italiana di tossicologia.

Il regolamento, destinato a sostituire una legislazione datata da più di 40 anni, fa compiere all’Europa un passo avanti verso un nuovo approccio alla regolamentazione delle sostanze chimiche. Le industrie dovranno fornire dati sulla sicurezza per una grande quantità di sostanze che producono o importano in Europa; esiste un meccanismo relativo alla sostituzione delle sostanze chimiche persistenti e bioaccumulabili con alternative più sicure, ove disponibili. Inoltre, i consumatori potranno richiedere informazioni sulla presenza di sostanze chimiche pericolose nei prodotti. Il regolamento entrerà in vigore a partire dal 1 giugno 2008 e sarà completamente attuato entro il 2012, data del primo appuntamento di revisione.

Questo è quanto ha illustrato l’eurodeputato Guido Sacconi, che è stato relatore del regolamento al parlamento europeo, presente oggi tra i relatori.
Nonostante il regolamento approvato abbia suscitato una non piena soddisfazione da parte delle associazioni ambientaliste, per il fatto che non viene riconosciuta l’obbligatorietà del principio di sostituzione, Legambiente presente con due relatori al convegno ha comunque sottolineato gli elementi di opportunità che esso comunque porta.

Innanzitutto per l’innovazione delle imprese verso prodotti di minore pericolosità per l’ambiente e per la salute e la possibilità che offre al settore della ricerca e dell’università per la formazione di persone altamente qualificate. Per questi motivi è importante dare avvio da subito nel nostro paese all’implementazione del nuovo regolamento. La partita dell’attuazione del regolamento – per opinione diffusa di tutti i relatori presenti- si annuncia seria e rigorosa, ma per le opportunità che pone è importante giocarla subito da protagonisti.

Tra l’altro nel suo intervento Roberto Binetti dell’Isituto superiore di sanità ha annunciato che nell’ultimo consiglio dei ministri è stato deciso che l’Autorità competente nazionale è stata allocata al Ministero della salute e che già per quest’anno saranno messi a disposizione 2,8 milioni di euro (che saranno oltre 4 milioni nei prossimi due anni) per far partire le prime fasi del regolamento.

«A questo punto è necessario che vi sia una assunzione politica della “priorità Reach” a livello governativo nazionale, regionale e locale - ha dichiarato Lucia Venturi della segreteria nazionale di Legambiente - Quello che è mancato sino ad ora è l’aver assunto a partire dalla recente legge finanziaria, la definizione di risorse, anche limitate per dare vita all’implementazione del Reach a livello nazionale. Ci fa piacere sapere che le risorse adesso ci sono. Ma è necessario far partire una immediata discussione per definire quale sarà l’agenzia o l’autority che dovrà seguire il processo in Italia. Il Ministero della salute potrà essere la “prima” sede, ma non potrà essere definitiva».

Secondo Legambiente questa struttura dovrà essere infatti dotata di autonomia, indipendenza, credibilità , adeguate risorse di tipo professionale e tecnico oltre che finanziario. E dovrebbe operare come una sportello teso principalmente a favorire il processo e non il controllo (che deve essere svolto ad altro livello). Ne risulta evidente che questa struttura non può essere un servizio o un dipartimento del Ministero o dell’ISS o di altro Ente.

Per avviare l’implementazione della corretta applicazione del Reach a livello locale, si è costituito in Toscana un primo gruppo di lavoro, promosso da Legambiente e dall’associazione Ambiente e lavoro, dall´associazione Chimica verde Bionet e dalla fondazione Toscana sostenibile e sono già avviati rapporti con Inca, il consorzio interuniversitario della chimica per l’ambiente e i sindacati.

«La nostra convinzione è che la regione Toscana possa rappresentare - per le caratteristiche del suo tessuto produttivo e per la propensione all’innovazione, già mostrata in altre occasioni - un laboratorio utile alla sperimentazione “sul campo” della nuova regolamentazione europea sui prodotti chimici» ha dichiarato Lucia Venturi.
L’intenzione annunciata è quella di aprire un tavolo di lavoro con altre associazioni e con il sistema agenziale, per apportare da una parte un contributo collaborativo ed avviare un dialogo con le imprese presenti sul territorio, dall’altra iniziare a svolgere un ruolo di informazione ai cittadini.

Gli obiettivi di lavoro sono già stati individuati e comprenderanno: un censimento di quanto già esiste sul territorio toscano riguardo ai laboratori in grado di svolgere i test richiesti (sistema agenziale, Asl, Università ecc), attraverso la definizione e la diffusione di questionari specifici; la promozione di alta formazione delle professionalità necessarie; la creazione di tavoli di promozione, formazione e informazione per le PMI, cittadini, associazioni di categoria, così da sviluppare un sistema di raccordo con l’intera filiera; l’analisi dei processi coinvolti e dei costi attesi; l’individuazione dei processi volti ad implementare il più possibile il principio di sostituzione. Infine sarà avviato un confronto con le strutture regionali per mettere in sinergia le attività previste con quelle già in essere e quelle future e vi sarà un raccordo con quanto si metterà in moto a livello nazionale.

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