[16/02/2007] Rifiuti

Ancora rifiuti pericolosi in Cina, ma stavolta passando dalla Siria

LIVORNO. ´Mesopotamia´ è l´ennesima maxi-operazione del Noe, questa volta si tratta dei Carabinieri di Udine, che sta interessando gran parte del nord Italia e che ha visto l´arreesto di un imprenditore friulano e la denuncia di altri 14 che avrebbero partecipato mentre al traffico internazionale di rifiuti pericolosi con la Cina ed in transito dai porti di Trieste e Marghera. Sono stati sequestrati anche sequestro di beni mobili e immobili di un´azienda friulana operante nel settore dello smaltimento di rifiuti speciali pericolosi.

«Il traffico di rifiuti pericolosi – dice Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - ha assunto dimensioni davvero allarmanti e l´operazione di oggi, la terza in pochi mesi, che ha individuato tra le rotte dei veleni anche la Siria, dimostra come il fenomeno stia diventando sempre più esteso e pericoloso coinvolgendo paesi dove è molto difficile il controllo del mercato del riciclo delle materie prime».

Da luglio ad oggi nei porti italiani sono stati sequestrati 234 container diretti prevalentemente in Cina, che contenevano circa oltre 11mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non.
Legambiente ricorda che nell´ultimo rapporto Ecomafia «l´illegalità ambientale legata al ciclo dei rifiuti in Italia è in preoccupante crescita: nel 2005 ha totalizzato 4.797 infrazioni accertate dalle Forze dell´ordine (oltre 13 reati al giorno), con un incremento del 17,8% rispetto al 2004, e 5.221 persone denunciate o arrestate (oltre 14 al giorno). Ed è aumentata anche la montagna dei "rifiuti speciali scomparsi", quelli cioè prodotti dalle aziende del nostro Paese e mai avviati alle forme di smaltimento legale: solo nel 2003 si sono perse le tracce di 18,8 milioni di tonnellate di scarti industriali».

Per Della Seta «é necessario mantenere alta la guardia perché sono poche ormai le regioni del nostro Paese escluse da questa ragnatela e garantire alle forze dell´ordine la massima collaborazione delle istituzioni e delle forze sociali. Quello odierno è un altro successo realizzato grazie alla collaborazione tra Carabinieri e Agenzia delle Dogane che dimostra nuovamente l´efficacia del controllo serrato sulle merci in transito nelle aree portuali nella dura lotta alla criminalità ambientale».

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