[15/02/2006] Rifiuti

L’arcipelago toscano non regge i rifiuti del turismo in nero

PORTOFERRAIO (Livorno). Il Forum tematico di Agenda 21 dell’Arcipelago toscano è stato interessante. I tecnici incaricati hanno presentato i dati definitivi delle analisi sui rifiuti ed hanno fatto ben comprendere perché la Regione Toscana abbia, nel suo Piano di azione ambientale, indicato l’arcipelago come area a rischio. «Le isole hanno avuto una scarsa raccolta differenziata – è scritto nei dati elaborati da Sos ambiente – hanno esportato i rifiuti in continente, hanno utilizzato discariche ormai giunte all’esaurimento o impianti di recupero che si sono rilevati inadeguati».
I dati presentati hanno reso visibile lo stretto intreccio tra turismo e produzione di rifiuti urbani e di quanto i servizi e l’economia delle isole soffrano di un problema: il turismo in nero, evidenziato dagli stessi dati sulle presenze forniti dall’Apt. I grafici illustrati dal dottor Coreani dicono che nel 2003, di fronte ad una produzione procapite annua in Toscana di 667 kg di rifiuti, in provincia di Livorno si sale a 719, all’Elba a 761 e nella piccola Capraia, il Comune meno abitato dell’intera Toscana, a ben 814 kg. per abitante.
Il dato procapite giornaliero rende ancora più evidente la cosa: ogni capraiese produce 2,23 kg di rifuti, un elbano 2,09, un livornese 1,97 ed un toscano 1,83. Ma se si analizzano meglio le cifre sono due comuni elbani intorno ai 2.000 abitanti a produrre più rifiuti procapite. Marciana arriva ad una cifra da consumi statunitensi: 914,01 kg a testa, seguita da Rio Marina con 837,77. Si tratta dei due comuni con la più alta concentrazione di seconde case per vacanze, sparse o in villaggi, proprio il settore che più sfugge ai controlli ed alimenta un turismo in nero che rappresenta, secondo
l’Associazione Albergatori, più della metà dell’offerta turistica elbana.
E’ poi impressionante la differenza di produzione di rifiuti urbani nel 2005 tra febbraio, il mese meno turistico in assoluto, e l´affollatissimo agosto: si quadruplica da 1.153, 81 tonnellate in inverno alle 4.853,51 in estate.
Il perché è facilmente deducibile da un altro dato, il calcolo dei cosiddetti abitanti equivalenti (ricavato dalla seguente formula: Abitanti Equivalenti = [numero di residenti + (presenze turistiche/365)]). L’Elba ha 29.997 abitanti, le presenze turistiche ufficiali sono 3.075.987, gli abitanti «reali» dell´Elba, spalmati lungo tutto l’anno sarebbero 38.447,10, ai quali vanno aggiunti altri milioni di presenze «fantasma» del turismo in nero, che sfuggono a controlli e statistiche ma consumano risorse e producono rifiuti.
Nonostante questo, e grazie alle prime timide raccolte differenziate, il dato invernale di conferimento di rifiuti all’impianto comprensoriale del Buraccio cala fino ad un -17% rispetto al 2004, mentre nei mesi turistici c’è ancora un aumento, segno di una migliore partecipazione dei
locali alle iniziative di differenziata e recupero di ingombranti e di una sofferenza a gestire il picco estivo. E’ chiaro che lo smaltimento dei rifiuti urbani all’Elba è un osservatorio privilegiato sulla qualità dei flussi turistici e sulla capacità di piccole comunità di rispondere ad un’economia turistica di massa che è anche uso di risorse e servizi. Un assalto al quale i comuni non sembrano ancora in grado di dare risposte, sia per mancanza di impianti che di politiche di medio e lungo respiro. D’altronde è difficile gestire una raccolta che passa da 1,47 di kg. procapite giornalieri a febbraio ai 2,59 di agosto. Dai dati presentati da Agenda 21 è chiaro che il problema è ancora una volta la raccolta differenziata e di come adeguarla agli schizofrenici livelli di produzione, resta il fatto che nel 2005 è stato intercettato solo il 24,82% della frazione di multimateriale all’interno della produzione di rifiuti urbani.
Ma anche i dati sullo smaltimento dei rifiuti speciali provenienti dall’edilizia - altra attività «pesante» nell’economia elbana - dimostrano che all´Elba c´è ancora molto da fare sia dal punto di vista degli impianti che delle piazzole comunali di stoccaggio: pur aumentando il conferimento
nei siti autorizzati (oltre 17.700 t. nel 2003), tutto prende la via del continente per essere riciclato trasformato, poi un buon 40% torna sull´isola per essere riutilizzato.

nella foto: il grafico della produzione dei rifiuti nell’arcipelago

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