[21/02/2007] Parchi

Dal sistema dei parchi il progetto per la rinascita sostenibile di tutto l’Appennino

ROMA. Il progetto APE, Appennino parco d’Europa, ha come obiettivo principale quello di coniugare le politiche di conservazione della natura e della biodiversità a quelle dello sviluppo e della crescita occupazionale. Dopo la firma della convenzione degli Appennini, Legambiente e parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano chiamano a convegno («Ape: dal sistema dei parchi il progetto per la rinascita sostenibile di tutto l’Appennino») i partner del territorio per promuovere progetti operativi per l’Appennino settentrionale.

«Dopo la fase pilota appena conclusa – spiega Legambiente - Ape deve diventare la politica nazionale di sistema per rilanciare l’Appennino italiano come laboratorio di pratiche sostenibili incentrate sulla conservazione della natura, e modello ispiratore per la costruzione di una rete dei parchi e delle montagne dell’area euro-mediterranea».

Sono queste le valutazioni che hanno mosso Legambiente a promuovere nell’Appennino Settentrionale domani e venerdì (22 e 23 febbraio) due convegni tra i partner istituzionali e associativi, per concordare progetto operativi a sostegno dei Parchi e delle aree montane a cavallo tra Liguria, Toscana ed Emilia Romagna. Sono interessate diverse province appenniniche insieme ai 3 Parchi Nazionali dell’Appennino Tosco-Emiliano, delle Cinque Terre e delle Foreste Casentinesi, i 4 Parchi Regionali delle Alpi Apuane, di Montemarcello-Magra, dei Cento Laghi e del Frignano, oltre ai Comuni e Comunità Montane di quest’area. Gli incontri, che si terranno giovedì 22 febbraio a Villa Minozzo (RE) nell’Appennino Reggiano e venerdì 23 febbraio a Pratovecchio (AR) nel Casentino, vedranno la partecipazione dei tre Assessori all’Ambiente delle Regioni interessate, i Presidenti dei Parchi e gli altri partner istituzionali e associativi.

Si partirà dalla presentazione dei lusinghieri risultati del Progetto Pilota “Una città di villaggi tra Padana e Tirreno”, per discutere degli sbocchi della Convenzione degli Appennini, confrontandosi concretamente sulle prospettive di costruire progetti operativi d’area, una sorta di piano di interventi di Area Vasta con l’obiettivo di rivitalizzare attraverso azioni di conservazione della natura e di sviluppo sostenibili questa fascia d’Appennino.

Attese le conclusioni del Direttore della Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente, Aldo Cosentino, partner consolidato e strategico già nella fase pilota di Ape-Appennino Parco d’Europa.
«Grazie al protagonismo dei Parchi Regionali delle Montagne Liguri-Tosco-Emiliane - dichiara Antonio Nicoletti, Responsabile nazionale aree protette e territorio di Legambiente - sarà possibile presentare un’esperienza pilota positiva che costituisce un valido modello per rilanciare Ape Appennino Parco d’Europa come una politica innovativa del sistema nazionale delle aree protette e capace di suscitare interesse anche nel contesto internazionale come dimostra l’esperienza delle Montagne del Mediterraneo, la risoluzione approvata dalla Iucn, l’Unione mondiale per la conservazione della natura, che fa di APE il modello da replicare in altri contesti montani come le Alpi Dinariche o i Pirenei. In questa prospettiva - continua Nicoletti - oggi per rafforzare il progetto APE, possiamo riscontrare un recupero anche del ruolo di Parchi nazionali, come quello dell’Appennino Tosco-Emiliano, che promuovono con Legambiente la proposta di un progetto per la rivitalizzazione sostenibile di questa importante area del nostro Appennino».

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